Su questa testata ne abbiamo spesso recensito spettacoli dal vivo sia a Venezia sia in altre città europee (ad esempio Monaco di Baviera) ma al di fuori del mondo della musica e dei veneti (grandi ed appassionati frequentatori dei concerti), pochi sanno che in Italia ed in laguna, vicino alla Basilica dei Frari, c’è la sede operativa di una fondazione francese, finanziata da una mecenate svizzera, la cui missione è quella di ricostruire con edizioni critiche e fare conoscere la musica del grande Ottocento (1780-1910) d’Oltralpe, tramite spettacoli dal vivo, libri ed una speciale edizione discografica. Ho dedicato all’iniziativa un breve saggio su Nuova Antologia dell’aprile-giugno 2015.
Ritorno sul tema perché il Palazzetto Bru Zane–Centre de musique romantique française (questo il nome dell’istituzione) festeggia i suoi primi 10 anni di attività (2009 – 2019). Le celebrazioni sono iniziate, il 20 settembre, con un concerto eccezionale intitolato “Una notte d’estate”, alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia: protagonisti il soprano Véronique Gens e l’ensemble I Giardini che hanno presentato arie, mélodies e brani strumentali di Saint-Saëns, Ropartz, Berlioz, Chausson, Offenbach e Fauré. Quasi in parallelo con l’inizio delle celebrazioni a Venezia, a Parigi si è tenuto il 7 ottobre al Théâtre des Champs-Élysées un concerto lirico sinfonico con l’Orchestre de chambre de Paris, il Coro del Concert Spirituel e sedici solisti (tra i quali Emmanuel Ceysson e Lara Neumann) guidati da Hervé Niquet, che hanno proposto diverse pagine comiche e serie di autori francesi.
La festa prosegue per un anno con cicli monografici dedicati a singoli autori (tra cui un festival dedicato alle compositrici francesi del periodo), operette ed anche opere a Venezia, Parigi, altre città europee, nonché, per la prima volta, a Montréal. Per i dettagli, basta andare sul sito https://bru-zane.com.
In breve, con l’apertura al pubblico del Palazzetto veneziano in San Polo nell’ottobre 2009, a seguito di importanti lavori di restauro, nasceva dieci anni fa un’istituzione dedicata allo studio di un segmento considerevole della storia della musica: il repertorio della Francia del XIX secolo, ampiamente dimenticato e talora sottovalutato. Molti musicisti e numerosi titoli obliati per circa un secolo hanno ispirato musicisti come Giuseppe Verdi, Igor Stravinsky e Alban Berg. C’è anche una grande cameristica ignorata per decenni, come quella di George Onlsow, che, all’epoca, è stato considerato ‘il Beethoven’ francese’.
Il Palazzetto, elegante e dalle dimensioni raccolte è diventato il laboratorio ideale per selezionare, programmare e registrare opere di centinaia di compositori, al fine di rivelare un romanticismo ricco di sfumature diverse. A corredo dei festeggiamenti, è uscito in ottobre un prezioso cofanetto di dieci CD “The French Romantic Experience”, con numerosi brani tratti da produzioni scelte tra le tante attività dei dieci anni di riscoperte del Palazzetto Bru Zane. Due CD riguardano l’opera e due la musica orchestrale e sinfonica e gli altri, rispettivamente, l’operetta, le cantate, la musica sacra, la musica da camera, il pianoforte e la mélodie. Una collezione preziosa.
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