In onda in prima serata su Rai 1 il film La nostra terra, regia di Giulio Manfredonia con un grande cast “capitanato” da Stefano Accorsi e Sergio Rubini. Come vi abbiamo raccontato, si tratta di un lungometraggio che trae ispirazione dalla nascita delle cooperative agricole sui terreni confiscati alle mafie. Prodotto da Lumière & Co. e Rai Cinema, il film è una commedia agrodolce che racconta la criminalità organizzata come una modalità di rapportarsi alla vita. Importante il contributo di Libera di don Ciotti, che si è confrontato con il regista nel corso della realizzazione per entrare ancora più in profondità in un tema delicato. Intervistata da Enipolosociale, l’attrice Maria Rosaria Russo aveva evidenziato che è possibile pensare a «La Nostra Terra come arma contro la Mafia», e ancora: «Credo nella lotta contro la mafia e dopo aver fatto questo film, che dà un messaggio molto positivo a riguardo, sono ancora più convinta che la lotta possa essere fatta anche con mezzi semplici e sorprendenti, proprio come i prodotti naturali della terra stessa, come zucchine o melanzane». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



La nostra terra su Rai 1

La nostra terra,

il film che propone Raiuno in questo martedì di novembre, è non solo un film antimafia, ma anche una pellicola dedicata al coraggio di Don Luigi Ciotti che, da anni combatte per dare una vita migliore alle persone più bisognose e che, con coraggio, si sono ribellate al potere della mafia. Don Ciotti, con la sua associazione, Libera, combatte accanto a cittadini e imprenditori che hanno deciso, con coraggio, di non piegarsi alle minacce della criminalità organizzate. Proprio l’attività di don Ciotti ha ispirato nel 2014 Giulio Manfredonia che ha scelto di dare voce, anche al cinema, ai più deboli che, tuttavia, scoprono di essere coraggiosi, combattendo contro un mostro, apparentemente più forte e potente e capace di distruggere chiunque ostacoli la sua sete di potere. Un film che aiuta a riflettere sull’importanza di denunciare qualsiasi forma di sopruso (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Film antimafia con Stefano Accorsi

La nostra terra, il film di Giulio Manfredonia, è uscito nelle sale il 18 settembre 2014. La pellicola fu proiettata in anteprima allo Spazio Cinema Anteo di Milano e via satellite in altre 40 città italiane. In quell’occasione parlarono Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e il critico cinematografico Gianni Canova, per una premiere all’insegna dell’antimafia. Parlarono infatti di beni confiscati e lotta alla mafia. «Siamo qui ancora una volta per dire che insieme si può voltare pagina», disse il sacerdote. Il regista Giulio Manfredonia ha rivelato di essersi basato proprio sulla storia dell’associazione di volontariato Libera, che si occupa, come anche tante altre in Italia, si occupa di riabilitare le aree confiscate alle mafie. Ma ebbe modo di visitare altre cooperative e fu colpito soprattutto da una che si trova a Mesagne in cui si è verificata la stessa situazione raccontata nella sua pellicola, con un boss agli arresto domiciliari e un bene confiscato. (agg. di Silvana Palazzo)



“La nostra terra”, le recensioni

La nostra terra

secondo ilMorandini vede “un insolito simpatico Stefano Accorsi in un ruolo un po’ diverso, guida una compagnia di accattivanti personaggi in una commedia che è tutto tranne che superficiale”. Tra gli attori preferiti da questa critica c’è anche Sergio Rubini che “conquista tutti”. Il film riceve tre stellette sulle cinque a disposizione, superando la sufficienza. Il film piacerà soprattutto a chi è appassionato di un determinato tipo di cinema, anche se a volte forse ci troviamo di fronte a qualcosa di già visto. La nostra terra è quello che potremo seguire in prima serata su Rai 1, clicca qui per il trailer, e potremmo guardarlo sui nostri dispositivi mobili in diretta streaming cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)

Curiosità sul film

La nostra terra

è stato presentato e proiettato per la prima volta a Milano nel settembre del 2015, più precisamente presso l’area polivalente Anteo. Alla presentazione della pellicola era presente anche Don Luigi Ciotti, promotore di importanti centri di accoglienza a sostegno dei tossicodipendenti nonché fondatore della prima associazione chiamata “Libera” nata nel 1995 allo scopo di promuovere la legalità e incentivare la lotta alla delinquenza e alla criminalità “organizzata”.

Il cast del film “La nostra terra”

La nostra terra

 in onda oggi, martedì 5 novembre 2019, su Rai 1. Si tratta di una pellicola italiana di genere drammatico realizzata nel 2014 per la regia di Giulio Manfredonia. Oltre agli attori protagonisti Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Iaia Forte, Debora Caprioglio e Bebo Storti, il cast include anche Massimo Cagnina, Giovanni Calcagno e il cabarettista napoletano Giovanni Esposito. Il film affronta una questione ancora in parte irrisolta che riguarda le coopertive a cui vengono affidati in gestione i terreni requisiti alla mafia in alcune regioni italiane.

La nostra terra, la trama del film

La storia de La nostra terra è ambientata in un piccolo paese del sud-Italia, nell’entroterra pugliese. Nella cittadina vive Nicola Sansone (Tommaso Ragno), un noto boss della malavita locale e unico proprietario di vasti terreni, che finisce in manette. L’uomo è consapevole di dover affrontare un processo e proprio nell’aula del tribunale viene a sapere che tutti i suoi beni saranno confiscati e affidati ad una cooperativa agricola che aprà sfruttare al meglio e soprattutto in maniera lecita le risorse presenti nel territorio. Presto la cooperativa si dimostra non all’altezza di svolgere il suo compito, non ha sufficienti competenze e deve fronteggiare continui boicottaggi. La gestione del consorzio è affidata a Filippo (Stefano Accorsi), una persona seria con anni di esperienza maturati lavorando per l’antimafia in una città del nord Italia.

Le difficoltà sono tante, la corruzione dilaga e, nonostante sia competente nelle materie giuridiche, Filippo si rende conto che la reltà ècosa ben diversa per cui comincia a pensare che forse è meglio lasciar perdere tutto e ritornare al suo vecchio impiego. Il vecchio podere di Nicola Sansone fa fatica a trasformarsi un una vera e propria azienda agricola ma per Filippo diventa una sfida e decide di non mollare. La scelta di restare nella cittadina pugliese è dettata anche dalla presenza nella cooperativa di persone molto volenterose tra cui Cosimo (Sergio Rubini), un contadino per molto tempo alle dipendenze del boss, a cui Filippo si è affezionato; poi c’è Rossana (Maria Rosaria Russo), una ragazza molto bella dal carattere risoluto ma con un passato tormentato difficile da dimenticare. Con il lavoro e l’impegno costanti, sembra che tutto cominci ad andare finalmente per il verso giusto ma, a sorpresa, si viene a sapere che il boss Nicola ha ottenuto gli arresti domiciliari, intanto che il tribunale pronunci la sentenza. A questo punto la cooperativa dovrà affrontare e risolvere ulteriori difficoltà.

Il trailer di La nostra terra