La Open Society Foundations fondata dal magnate George Soros ha deciso recentemente di ridurre al minimo il suo impegno economico in Europa. Secondo quanto riporta il sito EuroNews si tratterebbe della prima decisione operativo di Alex, figlio dell’imprenditore che poco tempo fa è stato designato come suo erede, assumendo la guida della ONG particolarmente attiva in ambito sociale. La decisione sarebbe già stata comunicata alle numerose ONG che godono, attualmente, di fondi stanziati dalla Open Society di Soros tramite una lettera in cui il consiglio di amministrazione spiega che si tratta di una scelta motivata dalla condizione generalmente positiva in tutta Europa dal punto di vista dei pari diritti sociali.
Sorso revoca gli investimenti europei: ONG in rivolta
Insomma, sottolineando il fatto che in Europa vi sia un buon rispetto dei pari diritti sociali per le persone LGBT, la Open Society di Soros ha deciso, con decorrenza già dal prossimo anno, di ridurre al minimo il suo budget europeo, preferendo investire soldi in stati più svantaggiati. Secondo le motivazioni addotte, infatti, gli Stati europei investono già autonomamente molto denaro a favore dei diritti umani e contro le discriminazioni, mentre in altre parti del mondo la situazione sarebbe diametralmente opposta.
Com’era prevedibile, all’annuncio da parte della Open Society di Soros di revocare gli investimenti europei, sono scattate diverse critiche da parte delle ONG che godono di quei fondi. In particolare, l’associazione ungherese LMBT, tramite il suo portavoce Peter Hanzli ha spiegato che “la motivazione è un po’ contraddittoria. Una cosa è che l’Unione europea faccia dichiarazioni, progetti e investimenti, un’altra è come vengono attuati. Si riferiscono alle azioni dei governi: ebbene, il governo ungherese, ad esempio, non fa molto per le persone LGBTQ, anzi, in realtà è contro di loro. E per quanto riguarda la democrazia stessa, non solo in Ungheria, ma anche in altri Stati membri dell’Ue, non gode di ottima salute“.