La pandemia è finita: tutti noi vorremmo che a scandire con tono trionfale queste parole fossero gli esperti scientifici, i vertici politici e gli operatori sanitari del nostro Paese, ma, per ora, dobbiamo “accontentarci” della gioia altrui, in particolare di quella della popolazione della Norvegia. Nelle scorse ore, infatti, il responsabile dell’istituto nazionale di sanità pubblica, Preben Aavitsland, ha formulato via Twitter un annuncio, accompagnato da un grafico che non lascia spazio a equivoci o dubbi interpretativi, con il quale ha sottolineato che i ricoveri ospedalieri legati al virus nel Paese scandinavo siano davvero ai minimi storici.



Successivamente, intervenendo ai microfoni della testata giornalistica “VG”, Aavitsland ha voluto precisare nel dettaglio le ragioni alla base della sua esultanza sui social network: “Qui in Norvegia la pandemia è per così dire finita – ha spiegato –. Possiamo prepararci al fatto che il Coronavirus occupi uno spazio molto ridotto nelle nostre vite. Il consiglio che do è comunque quello di continuare a rispettare le regole che ci siamo dati. Se continueremo a farlo, presto ci libereremo davvero del mostro Covid”.



LA NORVEGIA FESTEGGIA: “LA PANDEMIA È FINITA”, MA…

La Norvegia ha dunque comunicato la fine della pandemia entro i suoi confini nazionali, dove, ad oggi, l’utilizzo della mascherina non è più obbligatorio, al massimo è consigliato. L’esperto Aavitsland ha fatto ulteriore ricorso a una metafora nell’ambito di un collegamento televisivo, al fine di rendere al meglio il concetto che intende veicolare: “Un capo dei vigili del fuoco direbbe che l’incendio è domato, il pericolo per le persone e le loro abitazioni è rientrato, ma restano piccole fiammate qua e là e dobbiamo rimanere vigili”. Tuttavia, a fronte di quest’ondata di entusiasmo, si registra la posizione più cauta del vicedirettore della Direzione norvegese per la Salute, Espen Nakstad, il quale ha sottolineato come si stia assistendo a un progressivo e incoraggiante calo dei ricoverati, affermando però che è ancora presto per cantare vittoria, in quanto la variante Delta (ex indiana, ndr) si sta diffondendo rapidamente nel Regno Unito, in particolare tra chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo di vaccinazione.

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