In dieta si può mangiare la pasta? Una domanda che spesso e volentieri ci si pone e che è lecita tenendo conto di quanto spesso e volentieri abbiamo sentito di dire che “i carboidrati fanno ingrassare”. Come al solito la risposta al dilemma della pasta in una dieta equilibrata ce la danno gli esperti e in questo caso la dottoressa Arianna Rossoni, che fa la docente nonché la dietista.



Attraverso il portale Cookist.it ci si è soffermati in particolare su alcuni miti inerenti l’utilizzo della pasta durante la dieta, a cominciare dal fatto che gli spaghetti facciano meno ingrassare rispetto ad una pasta corta: è vero? La pasta lunga avrebbe un indice glicemico più basso rispetto a quella corta, di conseguenza gli spaghetti, ma anche le linguine e le bavette, sarebbero quindi maggiormente consigliate durante una dieta.



PASTA E DIETA, GLI SPAGHETTI “FANNO MENO MALE”?

Ma attenzione, perchè il livello è minimo, e non va quindi ad incidere più di tanto e a riguardo la dottoressa Rossoni ha fatto l’esempio di un secchio d’acqua a cui si toglie una tazzina di caffè d’acqua: alla fine cambia ben poco. Un altro mito sulla pasta e la dieta riguarda la cottura: è vero che cambia l’indice glicemico fra una pasta cotta al dente e una stracotta? Nel primo caso l’indice glicemico è inferiore ma anche in questo caso si tratta di una differenza non significativa.

Questi semplici chiarimenti ci fanno capire come spesso e volentieri sul web e sui social circolino una serie di informazioni che sembrerebbero essere “sensazionali” ma che in realtà sono dei classici specchietti per le allodole di conseguenza il consiglio che vi ripetiamo è sempre lo stesso: mai fidarsi del fai da te, mai fare la dieta da soli, ma affidarsi sempre ad un medico specialista che può farvi una visita accurata scegliendo poi il piano alimentare che più vi si addice.



PASTA E DIETA, OCCHIO ALL’INDICE GLICEMICO

Tornando all’indice glicemico, ci si riferisce alla velocità con cui gli zuccheri contenuti in un determinato alimento, finiscono nel sangue e ovviamente più è alto e peggio è. E’ importante, come riferisce Cookist, controllare quale sia l’apporto glicemico dei carboidrati per porzione, e a riguardo vi sono alimenti che possono sorprendere, come ad esempio la zucca, un classico prodotto di stagione, che ha un valore di ben 75, quasi quanto lo zucchero puro, che invece è parli al 100%.

Ma attenzione, ciò non significa che la zucca va bandita, ma in ogni caso è meglio consumarla nelle giuste quantità senza fare una scorpacciata della stessa. Tornando alla nostra pasta, chiunque sia a dieta e non voglia comunque privarsene, può attuare dei piccoli escamotage, come ad esempio cibarsene in quantità ridotte, evitando quindi piattoni esagerati, ma anche non cucinare piatti troppo elaborati ma conditi in maniera semplice e leggera, magari un po’ di pesce e un filo d’olio, oppure con verdure o legumi, cercando sempre di privilegiare cibi freschi e di stagione, e non quelli ultralavorati.