Adesso c’è anche l’ok del Governo: la Premier League può ufficialmente ripartire, e potrebbe diventare il secondo campionato di calcio a riaprire i battenti, in Europa, dopo la pandemia da Coronavirus. Boris Johnson lo ha annunciato in un discorso tenuto in Parlamento, nel quale ha espressamente detto che “saranno consentiti eventi culturali e sportivi nella modalità delle porte chiuse, evitando il rischio di contatti sociali sul larga scala”: la data è quella del prossimo 1 giugno. Il documento, che si compone di 50 pagine, riguarda quindi altre attività sportive ma non tutte, visto che per esempio rugby e cricket dovranno aspettare ancora fino al mese di luglio. La Premier League invece può riprendere: da questo punto di vista tira un sospiro di sollievo il Liverpool, che aspetta solo la matematica per vincere un campionato che manca da 30 anni e che rischiava ancora una volta di sfumare, visto che le cose sarebbero potute andare come in Olanda.
LA PREMIER LEAGUE RIPARTE, MA COME?
Al netto della decisione del Governo, che la Premier League inglese riparta è ancora tutto da dimostrare: abbiamo l’ok definitivo ma adesso bisognerà valutare la posizione delle squadre e, soprattutto, capire in che modo portare a termine la stagione. Già ieri avevamo parlato dei dubbi che attraversano la federazione e la lega: il Watford ha espresso perplessità e scetticismo circa il fatto di non poter giocare eventualmente nel proprio stadio (si sta valutando anche la soluzione di limitare il campo d’azione, di modo da concentrare localmente gli sforzi sanitari necessari) e altri club come Aston Villa e Brighton non sono troppo convinte di ripartire. Forse non è una caso che tutte queste squadre siano coinvolte nella lotta per non retrocedere, che a oggi l’Aston Villa scenderebbe di categoria e il Watford sarebbe idealmente salvo solo per una questione di sfide dirette; non lo sappiamo e ci limitiamo a fornire le varie voci del coro.
Dal mondo della Premier League sono arrivate proposte anche bizzarre: dal divieto di abbracciarsi e scambiarsi la maglia per almeno un anno alla proposta di accorciare il tempo delle partite e trasmetterle gratis su YouTube (anche qui si deve risolvere il problema dei diritti tv), dall’ipotesi di confinare le ultime giornate di campionato a Wembley – inizialmente si era parlato anche delle Midlands – alla soluzione, tra il serio e il faceto, del patron del Crystal Palace di considerare come valida la classifica dell’ultimo periodo. Adesso se non altro c’è un grosso spiraglio per tornare il campo, ma non è detto che ci si riesca: se le tre società di cui sopra dovessero rimanere salde sulle loro posizioni si andrebbe a creare un contenzioso non da poco, certamente la Lega potrebbe decidere di far perdere queste squadre a tavolino ma a quel punto il problema si amplierebbe, perché c’è chi le ha già affrontate due volte e ci ha anche perso punti, di conseguenza le lotte per i traguardi stagionali sarebbe comunque falsata. Staremo a vedere…