Un recente studio italiano condotto dalla Sissa di Trieste ha individuato il probabile ruolo cruciale della cosiddetta riserva cognitiva nel post operatorio dei tumori cerebrali. Da tempo il concetto di “cognitive reserve” è noto alla comunità accademica e scientifica e rappresenta la capacità del cervello umano di rimanere “elastico”, resistendo meglio ai danni dell’invecchiamento e alle diffuse malattie cognitive tipiche dell’anzianità. Si è già supporto, e in parte appurato, che la riserva cognitiva può essere fondamentale nella lotta contro l’Alzheimer e gli ictus, ma anche contro i traumi cerebrali, la sclerosi multipla e la schizofrenia, mentre il risultato sui tumori cerebrali sarebbe del tutto innovativo e ancora piuttosto inesplorato.



Lo studio italiano sulla riserva cognitiva contro i tumori cerebrali

Insomma, se i risultati dello studio italiano sulla riserva cognitiva contro gli esiti dei tumori cerebrali saranno confermati, si aprirebbe tutta una nuova serie di studi, che porteranno a loro volta a terapie, riabilitazioni e metodi di prevenzione innovativi. Lo studio condotto dalla Sissa di Trieste ha preso in esame 700 pazienti operati dai neurochirurghi dell’Azienda sanitaria universitaria di Udine, che presentavano diversi tipi di formazioni tumorali nel loro cervello, ma tenendo in considerazione anche il background.



Dai risultati si è appurato come i soggetti con una riserva cognitiva maggiore presentavano un’elasticità cerebrale più marcata degli altri, con la possibilità di parlare, comprendere e ricordare più facilmente. Ad incidere sulla “resilienza” delle menti è stata soprattutto l’istruzione, mentre al secondo posto gli stimoli mentali che fornisce il lavoro, mentre dal punto di vista del contesto sociale propriamente inteso (come la residenza o il luogo in cui si è cresciuti) l’impatto maggiore ha riguardato soprattutto la mente connessa a relazioni e sfide quotidiane. Per dirla con altre parole, insomma, la riserva cognitiva si “accumula” grazie agli studi, in relazione ovviamente maggiore in base grado di istruzione, e grazie agli stimoli intellettuali sul lavoro. Nel privato, invece, si può accumulare riserva grazie alla lettura, al cinema, allo studio delle lingue e alle attività mentalmente stimolanti.

Leggi anche

TAGLI ALLA SANITÀ/ La Consulta "blinda" la salute, doppio messaggio a Pd e Governo