“La ristorazione aziendale è un capitolo essenziale dei piani di welfare”. A dirlo sono Marco Barbieri e Lucia Medri, autori dell’e-book Il welfare è servito! La ristorazione aziendale tra nutrizione, sostenibilità e innovazione edito da Edizioni dEste e inserito nella collana Newelfare Aziendale. Il libro digitale, disponibile con download promozionale gratuito, inquadra un mercato che, dopo la pandemia di Covid e l’espansione dello smart working, è cambiato.
Non c’è più soltanto la mensa. Il comparto della ristorazione collettiva di conseguenza ha avuto un crollo del fatturato. Il settore, che coinvolge 1.500 aziende con circa 92.000 occupati (la maggior parte donne con più di 50 anni) eroganti circa 760 milioni di pasti annui, sta vivendo un momento di fragilità. Anche a causa del caro energia. A fronte di nuove esigenze da parte dei consumatori e di difficoltà interne, dunque, è chiaro che il comparto della ristorazione aziendale debba affrontare numerose sfide: inedite abitudini alimentari, esigenze di personalizzazione, diverse modalità di conservazione, confezionamento e di distribuzione dei piatti.
“Ristorazione aziendale è parte del welfare”, l’esempio di Elior
Elior, società leader nel settore, ha in tal senso scelto “tecnologia, varietà dei menù quindi personalizzazione, e ancora igiene assoluta e sostenibilità, perché l’allungamento della vita del prodotto consente di organizzare una distribuzione meno frequente e quindi meno trasporto, meno CO2”, ha spiegato l’azienda. “Ma la parola sostenibilità riguarda anche la riduzione degli scarti, perché Atp consente di ottimizzare i processi produttivi e contenere i costi”.
Chi lavora ha l’esigenza di nutrirsi con equilibrio e attraverso la ristorazione aziendale va preservato il benessere dei propri collaboratori. “L’offerta della ristorazione in azienda è un valore, persegue l’obiettivo di far stare meglio chi lavora, attraverso la qualità di un pasto la cui offerta cambia in un mondo che cambia. Quindi cambia la mensa, il suo prodotto, la sua distribuzione, cambia la pausa pranzo, ma il servizio di ristorazione sarà insostituibile”, conclude.