Se la Russia volesse attaccare e occupare la Romania ci impiegherebbe meno di 24 ore. Lo scrive il quotidiano Il Messaggero, citando il report Cepa (Center for European Policy Analysis) coordinato dal generale dell’esercito americano Ben Hodges, che espleta appunto cosa accadrebbe se Putin decidesse di muoversi su Bucarest. Sarebbe una vera e propria guerra lampo causata dalle difficoltà nello spostamento delle truppe e delle munizioni della Nato, nonché dalle influenze che la Russia ha ancora in quel blocco dell’Europa.



Sarebbe quindi una vittoria in breve tempo e scenario che sta spaventando l’Alleanza Atlantica, anche perchè le truppe russe sono attualmente a meno di 500 km di distanza dalla capitale romena, essendo in quel di Crimea, oltre alla flotta navale nel Mar Nero pronta ad entrare in azione. “Nel caso in cui si verifichino situazioni impreviste che prefigurano una grave crisi di sicurezza, con possibili implicazioni sull’indipendenza e sulla sovranità nazionale della Romania, il Consiglio Nord Atlantico potrà decidere di schierare sul territorio rumeno le forze della NATO forze di reazione molto elevate – la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), per disinnescare la crisi e scoraggiare la sua escalation”, è la lettera del presidente Klaus Iohannis letta al Parlamento rumeno.



RUSSIA ATTACCA LA ROMANIA? LENTA RISPOSTA DELLA NATO.

A preoccupare maggiormente la Nato è una possibile operazione di terra attraverso la Porta Focsani, quello che è considerato il punto più critico da difendere per la Romania. Si tratta di una zona che si trova fra i fiumi Danubio e Siret e che consentirebbe all’esercito moscovita, dopo sfondamento, di raggiungere Bucarest in sole 24 ore.

Come detto sopra, a complicare la situazione sarebbe la risposta della Nato che sarebbe tutt’altro che rapida per via della precarietà delle infrastrutture e delle comunicazioni nella zona, sottolinea Il Messaggero. L’alternativa all’attacco via terra sarebbe un’operazione anfibia via Crimea, occupata dal 2014. C’è anche in realtà una terza opzione che però è considerata quella più remota dagli analisti, ovvero, occupare prima l’Ucraina, quindi la Moldavia e infine la Romania.



RUSSIA ATTACCA LA ROMANIA? ECCO COME RISPONDEREBBE LA NATO MA…

Invadere la Romania comporterebbe operazioni precedenti che la Nato non potrebbe ignorare ma in ogni caso la capitolazione sarebbe rapida secondo la simulazione dell’accademia delle forze terrestri di Sibiu, visto che la Nato riuscirebbe ad intervenire solo dopo 48/72 ore dall’invasione. La Nato dovrebbe portare 20 brigate, quindi fra i 60mila e i 100mila soldati, oltre a 20 milioni di litri di gasolio e 12mila tonnellate di munizioni.

Le operazioni scatterebbero dalle basi in Germania, passando attraverso Polonia o Ucraina, oppure dal sud, dall’Italia e dai porti della Grecia per poi passare dalla Bulgaria. A livello infrastrutturale, però, non tutti i ponti, le rotaie e i tunnel possono sopportare questi trasporti eccezionali, al punto che bisognerebbe utilizzare anche delle gru per aggirare i punti critici, soprattutto il Ruse-giurgiu sul Danubio. Se la Russia lo colpisse “porterebbe al fallimento del movimento delle forze dell’Alleanza”.