I ragazzi de La Sad chiudono l’avventura al Festival di Sanremo 2024 con il brano Autodistruttivo. Dopo l’esibizione finale il gruppo espone la propria bandiera, rivolgendo un chiaro messaggio all’Ariston: “Questa è la nostra bandiera e non rappresenta degli ideali politici ma i nostri valori umani, ovvero la lotta contro ogni forma di discriminazione: sessismo, abuso, violenza. Questa è la Sad, il primo passo per cambiare l’Italia al meglio. Grazie all’orchestra che ci ha regalato questo momento magico e a chi ci segue da sempre”, le parole di Theø, Plant e Fiks tra gli applausi del pubblico presente all’Ariston. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



La Sad in finale a Sanremo 2024 con Autodistruttivo

La terza serata del Festival di Sanremo 2024 ha visto la presenza anche della band dei La Sad che vanno dritti alla finale con più notorietà. Il gruppo nato nel 2020 e formato da Theø, Plant e Fiks non nasconde la sua anima punk a partire dall’abbigliamento, ma il sound è più simile a un rock semplice ed essenziale che richiama i Green Day. Per la band si tratta di un’occasione di visibilità da non perdere assolutamente, con la prospettiva di veder incrementare il proprio numero di follower sui social e di avere più passaggi in radio. Il brano denominato Autodistruttivo sembra avere tutte le carte in regola per farsi sentire e non poco.



La Sad lancia messaggi ben precisi e denota una forte componente sociale

Cosa c’è da sapere sull’apparizione dei La Sad nella terza serata della kermesse ligure? La presentazione del rapper napoletano Geolier è stata un buon lancio per il giovane complesso milanese. L’atmosfera è molto simile a quella di un rave, con un mix di emozioni e sensazioni capaci di dare attimi di speranza a una generazione che sembra smarrita. Nonostante l’aspetto eccentrico, la canzone lancia messaggi ben precisi e denota una forte componente sociale, capace di sottolineare una potenza artistica notevole. In un mondo all’insegna del caos, La Sad utilizza parole dirette e poco convenzionali, anche grazie alla partnership con il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, Riccardo Zanotti. Freschezza e senso di ribellione sono due aspetti posti in evidenza in un pezzo che potrebbe sorprendere soprattutto dopo la finale di Sanremo 2024.



Il trio viene contraddistinto da creste dai colori accesi e abiti poco abituali al canovaccio del Festival, con chiara ispirazione ai Sex Pistols. Gli abiti sono stati forniti dalle collezioni Westwood e dal brand Yezael, rendendo lo scenario ancora più punk e ben definito.

Il duetto con Rettore e lamette: una scelta obbligata e vincente

A questi ragazzi la grinta e l’originalità non mancano assolutamente. I La Sad non hanno grandi possibilità di collocarsi nelle prime posizioni del Festival, ma forse lo sapevano già prima di salire su quel fatidico palco. Ma loro interessa poco: ciò che conta è entrare in una dimensione nazionale e farsi conoscere dal grande pubblico con i propri messaggi musicali. In occasione della quarta serata, quella dedicata alle cover, la band ha cantato insieme a Donatella Rettore Lamette, uno dei pezzi classici della musica italiana nel genere punk rock. La cantante si è sentita del tutto a suo agio ed è stato un tripudio di colori e divertimento.