Una vittoria per ricominciare ed addolcire il palato. Nella sfida pre-natalizia si sente ancora il sapore amaro delle scoppole rimediate contro la Roma; tuttavia sarà l’aria vacanziera, sarà il fatto che si tratta del recupero della prima giornata di campionato, il Napoli torna a macinare gioco e spettacolo ricordando periodi positivi ed un avvio di stagione da primo della classe. Tutte coincidenze ovviamente, la sfida contro il Genoa non può certo cancellare tre mesi di campionato balbettanti, però serve quanto meno a donare più tranquillità all’ambiente e scacciare gli spettri della parola “crisi”; iniziata a serpeggiare tra le strade della città partenopea e pericolosamente affacciatasi nel tempio del San Paolo. Non inganni la forma, perché il 6 a 1 è risultato che parla da solo e presenta, senza ulteriori approfondimenti, una serata in cui gira tutto bene ad una squadra (gli azzurri) e tutto male ad un’altra (il povero grifone). Le perle di Gargano (nettamente il migliore in campo) e Zuniga, giocatori poco avvezzi ai numeri d’alta scuola e raramente presenti nel tabellino, confermano ulteriormente la serata da incorniciare della squadra di Mazzarri che in un sol colpo cancella il credito accumulato con la dea bendata. Certo, l’aver sprecato tutti questi bonus in una sola serata, a risultato ampiamente acquisito, potrebbe generare qualche rammarico ma in fondo va bene così. Una vittoria tanto perentoria e convincente non si vedeva da molto tempo ed arrivando alla vigilia della sosta non presenta neanche il rischio di generare presunzione in vista dei prossimi impegni. Più dei tre punti, la vittoria porta in dote morale e serenità, oltre alla piacevole conferma di Pandev; il macedone si è dimostrato come l’unico giocatore, da anni a questa parte, capace di non far rimpiangere l’assenza del Pocho. Con lui in campo, il Napoli perde ovviamente velocità ed imprevedibilità, tuttavia guadagna geometrie e capacità di gestire il controllo della palla senza dover correre a ritmi forsennati, qualità fondamentali in stagioni probanti come quella che sta vivendo la squadra azzurra. Sia chiaro, il test contro il Genoa visto questa sera non può servire come metro di paragone; troppo il divario tecnico e la differenza di determinazione tra le due squadre, tuttavia può fungere da solida base per una ripartenza.
Non può essere un punto d’arrivo (come potrebbe?); non si deve trattare di una piacevole eccezione; la vittoria di stasera può e deve essere quella che rilancia il Napoli nella sua dimensione. Quella di un campionato tra il primo ed il quinto posto, più probabilmente il quinto a meno di inaspettati regali dalle prime quattro della classe. Difficile credere in un crollo delle dominatrici, tuttavia con il Natale vicino, sperare in qualche regalo dopo averne già fatti tanti noi, non può far gridare allo scandalo. Del resto la speranza, come recitava un vecchio adagio, è l’ultima a morire.
(Massimiliano de Cesare)