Un punto guadagnato o due punti persi? Difficile trovare una risposta a questo interrogativo, anche se i rossoneri rimangono indietro di 4 lunghezze e attualmente il secondo posto è al sicuro. Con l’attuale classifica si comincia a sentire l’eco delle note della Champions League in lontananza, anche se sette punti di distacco dai rossoneri avrebbero fatto dormire sonni più tranquilli alla compagine azzurra guidata da Mazzarri. Il pericolo imminente è stato scongiurato e tutto sommato il pareggio è un risultato che accontenta entrambe le squadre. Da sottolineare la suntuosa cornice del pubblico napoletano a San Siro: tra settore ospiti e tifosi sparsi qui e là per tutto lo stadio, le sciarpe azzurre sono circa 8000; e si sa, quando c’è da mettere la voce i partenopei non si tirano indietro. Altra nota positiva, la presenza di molti bambini, scenario insolito per gli stadi italiani. I presupposti per una partita ricca di emozioni di certo non mancano. Primo tempo molto intenso e divertente, anche se a dire il vero gli azzurri di Mazzarri partono male, soprattutto nei primi dieci minuti in cui il Napoli sembra essere sulle gambe. Al 34’ arriva lo schiaffo di Flamini e i partenopei, anziché porgere l’altra guancia, reagiscono con la rete di Pandev. Sempre nella prima frazione di gioco è imperdonabile l’occasione sprecata da Cavani, che tenta il pallonetto su Abbiati. Probabilmente il vantaggio avrebbe permesso al Napoli di dilagare nel secondo tempo e di poter sfruttare al meglio l’arma più pericolosa di questa squadra: il contropiede. È mancato forse un rigore in favore degli azzurri sul fallo di Flamini in area, e tra l’altro l’arbitro si trovava proprio a pochi metri dal pallone. A parte questa svista Rocchi ha saputo gestire la gara in modo efficiente. Se nel primo tempo abbiamo assistito a un gran calcio, nella ripresa più che altro si sono visti grandi calci. L’atteggiamento degli azzurri è sembrato un po’ rinunciatario, anche se le sostituzioni di Mazzarri dicono il contrario: dentro Insigne, Armero e Calaiò e fuori Hamsik, Pandev e Maggio. Dopo l’espulsione di Flamini gli animi si sono surriscaldati e comunque il Napoli non è riuscito ad approfittare dell’espulsione del francese. Senz’altro è stata giusta la decisione del cartellino rosso al centrocampista francese del Milan, ma sono d’accordo con quanto ha detto Massimo Mauro a Sky Sport: se avesse voluto danneggiare Zuniga, di sicuro non avrebbe tolto la gamba nella fase finale del tackle. Tipico esempio di cattiveria agonistica cui Flamini non sembra essere nuovo. Anche agli azzurri poi sono saltati i nervi: Britos è stato ammonito in seguito a una brutta entrata e poi il giallo è arrivato anche per Campagnaro. A fine gara ben 8 giocatori sono comparsi sul taccuino di Rocchi. Quello che è mancato agli azzurri è stato un regista che fosse in grado di dettare i tempi meglio di quanto riesca a fare Dzemaili, o Inler che al momento non sta attraversando un buon periodo di forma.
È anche vero che il fantasista nel gioco di Mazzarri non si è mai visto; ma senz’altro serve un giocatore in grado di mettere ordine in mezzo al campo e che sia capace di gestire la palla in ogni situazione. A fine partita da segnalare l’ottima prestazione del colombiano Zuniga: l’uomo in più per il Napoli. Non mi ha convinto invece Maggio che non è mai stato in grado di saltare l’avversario sulla fascia. Britos ha faticato un po’, ma nel complesso ha fatto una buona prestazione. Ottima gara da parte di Cannavaro che non ha mai avuto problemi nella marcatura di Pazzini. Un vero peccato la squalifica per la partita di settimana prossima di De Sanctis, che purtroppo ha sempre il brutto vizio di ritardare il rinvio dal fondo. Idem per Campagnaro che non potrà scendere in campo contro il Cagliari. I rossoblu non hanno nulla da perdere perchè hanno raggiunto in anticipo la salvezza e dovranno fare a meno della bestia nera del Napoli: Daniele Conti. Buone le scelte di Mazzarri, anche se al posto di Calaiò forse sarebbe stato meglio schierare El Kaddouri il quale avrebbe potuto dare una mano anche a centrocampo. Peccato per il Napoli, avrebbe potuto osare di più; sette punti di vantaggio sul Milan sarebbero potuti risultare molto utili nel finale di campionato, ma la classifica per ora parla chiaro: il posto valido per la Champions League porta i colori azzurri.
(Lello Ascione)