Quanto durerà questa tanto temuta seconda ondata e purtroppo concretizzatasi in questo primo scorcio di autunno? Negli ultimi giorni, come peraltro è accaduto già nei primi mesi della pandemia da Covid-19, i pareri di virologi, immunologi ed esperti del settore divergono, rendono ancora più intricata la materia ma confermando pure come al momento non vi siano solide basi per dare una risposta. Dopo che sotto abbiamo dato conto del parere espresso sulla questione da Giorgio Palù e dalla divulgatrice scientifica Margherita De Bac, diamo conto anche dell’opinione di Luigi Lopalco, epidemiologo e da qualche tempo pure assessore alla Sanità per la Regione Puglia nella rinnovata giunta di Michele Emiliano. “Quanto durerà? Mediamente un’ondata pandemica dura tra le sette e le otto settimane, un paio di mesi a partire da quando inizia nelle singole regioni” ha spiegato il diretto interessato ai microfoni di “Un giorno da pecora”, il talk show radiofonico di Giorgio Lauro e Geppi Cucciari sulle frequenze di Rai Radio 1. “Ad esempio in Puglia”, ha continuato Lopalco, “diciamo che è partita un paio di settimane fa e quindi abbiamo almeno altre sei settimane di stress”. (agg. di R. G. Flore)



PALU’: “IL PICCO ARRIVERA’ A FEBBRAIO”

Quanto durerà la seconda ondata di coronavirus? Questa è la domanda che si stanno ponendo in molti e le risposte degli esperti non sempre coincidono. Vi abbiamo riportato il giudizio della divulgatrice Margherita De Bac, secondo la quale terminerà entro Natale, ma attenzione alle parole di Giorgio Palù. Il celebre virologo ha spiegato ai microfoni di Adnkronos che «in questi mesi è aumentata la contagiosità ma non la sua letalità», precisando inoltre che «se c’è già chi preconizza una terza, una quarta o una quinta ondata, noi non abbiamo conoscenza di una pandemia che sia durata più di 2 anni». Past presidente della Società italiana ed europea di virologia, Palù ha messo in risalto che solitamente il picco dei virus respiratori è atteso a gennaio-febbraio: «Dunque, a situazione invariata, possiamo attenderci un incremento dei casi. Ma non dobbiamo dimenticare che questo patogeno si sta adattando all’uomo: la letalità secondo tutti gli studi oscilla tra 0,25 e 0,6%». (Aggiornamento di MB)



SECONDA ONDATA QUANTO DURERÀ? LE PAROLE DI MARGHERITA DE BAC

L’Italia è entrata in pieno nella seconda ondata di covid, ma se tutto andrà come previsto è probabile che nel giro di un mese il peggio sia alle spalle. Lo spiega nel dettaglio la divulgatrice scientifica, Margherita De Bac, parlando con il Corriere della Sera: “Se rispettasse la tradizionale durata bimestrale, l’ondata durerà fino a Natale 2020 – le sue parole – andando verso una discesa progressiva”. Il problema principale resta la tenuta del sistema sanitario: “La preoccupazione dei medici è che questa fase «non sia una mareggiata, ma uno tsunami capace di travolgere il sistema sanitario». Lo afferma Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici che chiede al governo misure aggressive”. Rispetto alla prima ondata, questa seconda tornata è comunque decisamente meno letale: “La letalità dell’attuale picco epidemico è molto inferiore a quella osservata in primavera – ha proseguito Margherita De Bac, in collaborazione con Donato Greco, ex direttore generale prevenzione del ministero della Salute, consulente dell’ Oms – anche se sono rimasti uguali i fattori di rischio che condizionano il successo delle cure: l’età media dei deceduti è attorno agli 80 anni, sono presenti nel 95% dei casi altre malattie”.



SECONDA ONDATA QUANTO DURERA’? “CONTAGI RALLENTATI”

Un’altra grande differenza fra prima e seconda ondata sono i tempi dell’epidemia: “Si è ridotto in modo significativo il tempo tra sintomi iniziali e ricovero in ospedale e sono migliorare le capacità diagnostiche e terapeutiche. La severità clinica dei pazienti con sintomi – ha aggiunto – va dal 5% di casi gravi, al 20% con sintomi significativi, al restante 75% con sintomi lievi”. Seconda Margherita De Bac, comunque, vi sono alcuni segnali che fanno pensare ad una discesa: “In genere la sommità della curva viene raggiunta in ogni epidemia a 60-70 giorni dall’inizio – ha spiegato – in questo caso è successo a metà settembre”. Anche l’aumento dei casi clinici in molte regioni sembra contenuto, anche ad esempio in Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia: “Il quadro – conclude – sarà più chiaro la prossima settimana. Bisogna anche tener conto che in questa fase la comunicazione dei dati da parte di servizi travolti dall’emergenza potrebbe essere non sempre tempestiva e completa”.