“La Serie A non ripartirà“: ne è convinto il direttore dell’area tecnica dell’Udinese, Pierpaolo Marino, che in una intervista concessa a Repubblica si mostra decisamente pessimista circa le possibilità che la Serie A, ferma completamente dal 9 marzo a causa dell’emergenza Coronavirus, torni in campo per completare la stagione 2019-2020.



Pierpaolo Marino rivendica di essere stato uno dei primi dirigenti nel mondo del calcio ad avere capito la gravità della situazione: “Quando da noi si discuteva se giocare a porte aperte o chiuse, io dicevo che stavamo per entrare in un film apocalittico, e nessuno se ne rendeva conto. La Cina è due mesi e mezzo avanti a noi come esperienza di Coronavirus, ma non mi risulta che abbia ancora deciso come e quando tornare a giocare. Chi pensa di programmare il futuro fa un esercizio in cui io non mi voglio cimentare“, ribadisce Marino rispetto alla grande quantità di ipotesi che stanno circolando, chiaro segnale circa l’impossibilità al momento di avere un quadro chiaro della situazione.



CORONAVIRUS SERIE A, MARINO CRITICA ANCHE LA UEFA

Ecco dunque che in questo quadro di incertezza assoluta legato al Coronavirus, per Pierpaolo Marino l’ipotesi più credibile sarebbe quella di chiudere tutto e pensare al futuro, nonostante la Uefa spinga per tornare a giocare. Marino è molto duro anche con l’organismo europeo: “L’Uefa è anche quella che fino a poche settimane fa non voleva rinviare l’Europeo o la Champions. E che ha fatto giocare Atalanta Valencia, con gli effetti che sappiamo”. Detto per onor di cronaca che l’ormai famigerata partita di San Siro fu giocata il 19 febbraio, quando nessuno ancora poteva immaginare che cosa sarebbe successo da lì a breve, sicuramente ci sono altre decisioni della Uefa molto discutibili – su tutte, far giocare Liverpool Atletico Madrid a porte aperte in data 11 marzo, in questo caso davvero una clamorosa sottovalutazione del pericolo.



Pierpaolo Marino poi evidenzia un altro aspetto da non sottovalutare: “Chi si assumerà la responsabilità se nelle squadre troveremo un positivo?“. C’è anche l’aspetto psicologico da considerare: “Per me questa stagione ormai non vale più, è un anno di lutto e basta. Nessuno si ricorderà di chi ha vinto o perso questo che resterà nella memoria come il campionato del Coronavirus. Non riesco a pensare al calcio che riprende dentro stadi spettrali. Oggi non dobbiamo pensare a ricominciare il prima possibile, ma a ricominciare. Che è ben diverso”, è la triste conclusione di Marino.