L’economista francese Jean-Marc Daniel parla di ecologia e cambiamento climatico

L’economista francese Jean-Marc Daniel a L’Opinion ha parlato della sua visione sul cambiamento climatico, che secondo lui “non può più passare inosservato”. “Qualcosa sta accadendo in termini di riscaldamento globale“, sostiene, ma per combattere questi mutamenti profondi e complessi occorre un nuovo approccio, o meglio vecchie teorie applicate alla modernità, ovvero il pensiero sull’ecologia dei fisiocratici, un gruppo di economisti del 18esimo secolo.



Secondo l’economista, il pensiero che ci ha portato in queste situazione è che la natura sia “qualcosa di eterno e di immateriale”, tesi fortemente rifiutata dai fisiocratici. La “sinistra pagana”, come chiama lui coloro che oggi parlano del problema climatico, “usa l’ecologia per distruggere il capitalismo e la nostra libertà economica e politica”, in una sorta di “abuso di potere che consiste nel deviare un obiettivo per soddisfarne un altro”. Sarebbe, insomma, arrivato il momento di una più approfondita ricerca scientifica sul tema del cambiamento climatico, mentre l’approccio dei fisiocratici permette di ridare “potere alla natura”.



Il pensiero dei fisiocratici sull’ecologia e sul cambiamento climatico

Interpellato in merito al pensiero sull’ecologia e l’economia dei fisiocratici, l’economista Jean-Marc Daniel, a L’Opinion spiega che “ci sono tre modi di intendere l’economia”. “Il modello keynesiano”, che però “è un fallimento”, “la ponocrazia, ovvero la forza lavoro” e la fisiocrazia. “I fisiocratici dicono che per raggiungere la crescita economica bisogna utilizzare al meglio l’energia. Sulla terra, per la maggior parte, è il sole”. E proprio attorno al sole gravitavano i ragionamenti dei fisiocratici.



“Ci sono tre forme di sole: quello di ieri che è il carbone, quello che domani che è agricoltura e silvicoltura”, ma “la vera sfida per l’umanità consiste nel recuperare il sole di oggi. Capirlo meglio per usarlo meglio”. Nell’ambito del cambiamento climatico e, soprattutto, dell’ecologia per l’economista “non c’è bisogno di ricorrere al nucleare e all’uranio”. “Fotovoltaico, eolico e idraulico sono forme di utilizzo del sole, ma restano sottoutilizzate e le ricerche in questi settori sono marginali”, sostiene, “c’è ancora tutta una riflessione da fare su queste energie rinnovabili legate al sole”.