La Smorfia e le risate a crepapelle con  il trio Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro

Il trio La Smorfia è nata dalle menti geniali di Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro, trio comico che ha saputo incantare il pubblico con un umorismo pungente e la capacità di mettere in risalto le sfumature più divertenti della vita quotidiana, soprattutto nella Napoli dell’epoca. Il trio, inizialmente noto come I Saraceni, ha saputo conquistare il cuore degli spettatori grazie a sketch che attingevano dalla realtà circostante, affrontando temi come la religione, l’occupazione, il folklore e le tradizioni locali con un’incredibile verve comica. La loro comicità, intrisa di quella tipica ironia partenopea, ha saputo catturare l’essenza e le contraddizioni di una città come Napoli, rendendo omaggio alle sue peculiarità e ai suoi contrasti.



Uno degli elementi chiave del successo del trio La Smorfia è stato il legame profondo che univa i membri del gruppo. Tutti provenivano dallo stesso contesto sociale e avevano condiviso sin dall’infanzia la passione per il teatro. Le loro esibizioni nei teatri parrocchiali e nei garage dimostrano la determinazione e la dedizione che li hanno portati al successo. Inoltre, il sostegno reciproco e l’amicizia che li legava sono emersi chiaramente quando Troisi si è trovato ad affrontare problemi di salute e i suoi compagni si sono mobilitati per raccogliere fondi necessari per l’intervento chirurgico.



Il trio La Smorfia, storia di una grande amicizia: perché si sono sciolti?

Il trio La Smorfia ha saputo affrontare le avversità, dimostrando come la passione e la solidarietà possano superare qualsiasi ostacolo. Il passaggio al Sancarluccio di Napoli ha segnato un punto di svolta nella loro carriera, portando il trio alla ribalta nazionale e consentendo di raggiungere un pubblico più vasto attraverso la televisione.

Tuttavia, nonostante il successo, il percorso del trio La Smorfia è arrivato ben presto al capolinea. La separazione del trio, in particolare, ha rappresentato una sorta di trauma per i componenti storici del gruppo, come ha ricordato Enzo Decaro, in una intervista rilasciata a La Repubblica: “Tra di noi c’era un top player. Massimo voleva sperimentare altri linguaggi, indagare il rapporto di coppia, l’amore, l’universo femminile. E con tutta la buona volontà né io né Lello Arena potevamo essergli utili in quel contesto…”.