La solitudine fa più male al cuore di una dieta povera e della mancata attività fisica. A rivelarlo è uno studio che ha coinvolto 18.509 adulti in Gran Bretagna, tutti con diabete di tipo 2. La ricerca ha scoperto che le persone che si sentivano sole avevano il 26% in più di probabilità di sviluppare malattie cardiache rispetto a quelle che vedevano regolarmente gli amici. I partecipanti allo studio avevano dai 37 ai 73 anni e tutti sono stati seguiti per un decennio.
Durante la ricerca, il 16% di loro (3.247) ha sviluppato malattie cardiache o ha avuto un ictus. Il 61% di questi ha dichiarato di sentirsi solo, senza nessuno con cui parlare. Lo studio è stato pubblicato sull’European Heart Journal: dai risultati appare evidente che la solitudine è un fattore di rischio per infarti e ictus nei pazienti con diabete. Risulta addirittura avere un’influenza maggiore di una dieta povera, del fumo, del mancato esercizio e della depressione.
Lo studio
Come dimostrato dallo studio pubblicato sull’European Heart Journal, gli unici fattori che rappresentavano un rischio maggiore di malattie cardiache rispetto alla solitudine erano il colesterolo alto e l’obesità. Lo studio ha esaminato solo i pazienti con diabete di tipo 2, ma secondo gli esperti medici i risultati potrebbero essere applicati al resto della popolazione. Infatti la solitudine può aumentare i livelli di ormoni dello stress come il cortisolo, che aumentano la pressione sanguigna.
Il professor Lu Qi della Tulane University di New Orleans, uno dei principali autori dello studio, ha spiegato che “La qualità del contatto sociale sembra essere più importante per la salute del cuore nelle persone con diabete rispetto al numero di impegni”. Sono più di cinque milioni le persone che nel Regno Unito hanno il diabete. Il professor Kai Kahl, della Hannover Medical School, ha affermato che i fattori sociali dovrebbero essere considerati parte integrante del rischio di malattie cardiache. Ha aggiunto: “Un cuore solitario è un cuore spezzato”.