In Spagna il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo piano per la gestione dei rifiuti radioattivi: all’interno è specificato che Madrid saluterà il nucleare entro il 2035. La dismissione delle centrali era al momento in standy-by in attesa di capire con esattezza che fine avrebbero fatto le scorie prodotte dal loro smantellamento, spiega GeoPop. In Spagna sono cinque le centrali attualmente attive e coprono circa il 20% di tutto il fabbisogno energetico del Paese. Nelle intenzioni del Governo c’è l’idea di sostituire questa percentuale con fonti rinnovabili entro il 2035.
Il piano del Governo prevede di trasportare le scorie poco pericolose all’interno di un magazzino nella provincia di Cordoba. È inoltre in programma un ampliamento di tale sede, non essendo attualmente in grado di ospitare una quantità così elevata di rifiuti. Per quanto riguarda le scorie di pericolosità invece? Queste verranno stoccate in sette depositi temporanei, uno accanto ad ogni centrale dismessa. La decisione è arrivata dopo 8 anni di trattative e cambi di programma.
Spagna, il processo per dire addio all’energia nucleare
I rifiuti nucleari rimarranno nei sette depositi temporanei fino al 2070, quando verrà realizzato un deposito geologico nazionale dove stoccarle in maniera permanente, secondo il progetto del governo. Attualmente in Spagna sono presenti sette reattori in funzione in cinque diversi impianti, riporta GeoPop: Almaraz a Cáceres, Ascó, Cofrentes, Vandellós e Trillo. Il primo spegnimento sarà quello del reattore di Almaraz nel novembre 2027, mentre il secondo sarà chiuso nell’ottobre 2028. Nel maggio 2035 verranno chiusi quelli di Ascó, Cofrentes, Vandellós e Trillo.
Dopo la chiusura delle attività sarà necessario aspettare 3 anni prima di dare il via allo smantellamento degli impianti. Questo secondo processo dovrebbe durare circa 10 anni. L’operazione di addio all’energia nucleare costerà circa 20,2 miliardi di euro alla Spagna: soldi che saranno finanziati con le tasse pagate dalle società elettriche per il trattamento dei rifiuti pericolosi. L’opposizione in Spagna ha cercato di ostacolare l’abbandono all’energia nucleare: in particolare il Partito Popolare, di destra, ha fatto pressioni per posticipare i termini e garantire stabilità alle forniture.