La stella dei re (2007) è un film per la tv passato sommessamente, anche se la messa in onda su Rai Uno ebbe un buonissimo share. Lo potete vedere sulla piattaforma di Rai Play… aggratis. Il film fu coprodotto da Rai Fiction con Edwige Fenech, colpita dall’originalità dell’omonimo romanzo scritto da Emmanuel Exitu, che ne firmò la sceneggiatura. Ora è in libreria un suo romanzo, Di cosa è fatta la speranza (Bompiani), sulla figura di  Cicely Saunders, infermiera inglese che dedicò la vita ai malati, fondatrice del primo hospice con cure palliative per persone ormai incurabili. Speriamo ne venga tratto un film. Exitu è anche regista, ricordo che con il documentario Greater – Sconfiggere l’Aids fu premiato da Spike Lee.



Dal titolo si desume che si parla dei Re Magi. È una trasposizione romanzata insolita ma originale, non sdolcinata e sicuramente da vedere in famiglia.

Dei predoni vestiti di nero (come quelli sui pickup con le bandiere dell’Isis) capeggiati dal feroce Balthasar (Luca Ward), compiono una strage in un villaggio. Il bimbo Nabu viene salvato da un membro della banda, una giovane donna, Yumah, stanca di violenza e odio.  Il giovane Gasphar ferito, viene soccorso dalla tribù di Melkhior (Leo Gullotta). Li ritroviamo insieme riuniti in viaggio per seguire la profezia della venuta del Messia  con segnali dettati dalle costellazioni celesti.



Gasphar è scettico, Nabu vuole riabbracciare la sua mamma morta, Melkhior è fermamente certo. Nel loro viaggio incontrano tre saggi di una grossa tribù, amministratori scafati e politici che hanno solo fede nel mercato (leggi denari): Gli eventi celesti sono casuali, il vero saggio non crede in nulla. L’anziano Melkhior, che è cieco, risponde: Io vedo con la memoria e con il cuore.

Sulla loro strada si trovano Balthasar con la sua banda che viene accecato con un tiro di fionda di Nabu ed è costretto ad aggregarsi alla comitiva. E qui ci sembra di vedere Davide contro Golia e successivamente Balthasar come San Paolo folgorato sulla via di Damasco.



Arrivano a Gerusalemme, incontrano il feroce Erode, proseguono sino a Betlemme fra le titubanze dei più e la granitica certezza di Melkhior.

Nella grotta si inginocchiano davanti a Gesù e Melkhior riacquista la vista:

– Questa notte vedo. Con i miei stessi occhi vedo che Dio ha avuto pietà di noi, perché il cielo questa notte si è chinato per abbracciare la terra.

Oro, incenso e mirra. Potenza, Divinità, Eternità.

Qualcosa non ho svelato. Godetevelo.

Buona Epifania.

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