Tre studi medici, un vasto salone per incontri e conferenze su temi d’informazione sociosanitaria, ma anche per le riunioni del Caffè Alzheimer, e alcuni locali di servizio. È il Poliambulatorio realizzato e gestito da settembre 2023 a Santhià dalla Fondazione Amos, emanazione della Caritas di Vercelli, grazie all’8xmille della Chiesa cattolica italiana. Il tutto in via Puccini 2/A, a 30 metri dalla stazione ferroviaria della cittadina che deve il suo nome alla devozione alla catanese Sant’Agata.



Amos è attiva già dal 2013 per il trasporto e l’assistenza dei malati oncologici, mentre per la gestione del Poliambulatorio si avvale di volontari altamente competenti, tra i quali una decina di medici specialistici, una ventina d’infermieri e poi tante persone di buona volontà che collaborano curando i trasporti dei pazienti, facendo loro compagnia, ascoltando le loro necessità, dalle più elementari e quotidiane a quelle più complesse e impegnative.



Ed è proprio il direttore della Caritas diocesana di Vercelli, Carlo Greco, a spiegare che “Amos, oltre ad assicurare l’assistenza a malati oncologici, cura progetti di welfare generativo negli ambiti sanitari e socio-assistenziali, in risposta alle situazioni emergenziali e di bisogno diffuse sul territorio. Si parte dai trasporti gratuiti dei pazienti presso le strutture ospedaliere per le visite mediche e le cure, per proseguire con l’assistenza medica, in particolare ai pazienti oncologici, il supporto psicologico per i malati, le visite mediche specialistiche nel poliambulatorio, che beneficia dell’opera gratuita di specialisti in cardiologia, ortopedia, neurologia, endocrinologia, diabetologia, dermatologia, chirurgia e fisiatria. E non è tutto, perché se da un lato sono disponibili consulti psicologici per i giovani, dall’altro vengono realizzati progetti per malati affetti da Alzheimer e perdita della memoria”.



“Quando sono nel Poliambulatorio, mi sento come a casa mia, perché sono coccolata, mi stanno vicino, mi consigliano. Insomma, non mi sento sola”. È Maria Teresa Paula, un’anziana beneficiaria del centro, a descrivere l’aiuto che riceve, senza omettere che “mi danno un aiuto importante, mi aiutano a spostarmi per i controlli, mi supportano nelle mie necessità, perché ho bisogno anche di medicinali, di compagnia, comprensione, che qui trovo a qualsiasi orario. Insomma, più di così non si può, anche perché è un servizio gratis”.

Ma è Lorenzo Manuello, volontario della Fondazione, a sottolineare l’impegno dei volontari, protesi “a interpretare al meglio i bisogni che hanno le persone anziane e sole, nel cercare di salvaguardare la salute. Seguiamo le persone accompagnandole alle visite mediche, le attendiamo fin quando non han finito, le riportiamo a casa, perché, oltre all’aspetto sanitario, han bisogno di poter essere in qualche modo reinserite o, almeno, sentirsi reinserite all’interno della società. Quindi, han bisogno che qualcuno ogni tanto le chiami al telefono, che spieghi cosa succede fuori dalla loro finestra, di sentire un po’ di calore umano, un po’ di affetto”.

“Il successo del nostro progetto – conclude Carlo Greco – si fonda su tre elementi: il prezioso contributo di 108.000 euro ottenuto nel 2023 dall’8xmille della Chiesa cattolica italiana, la forza del volontariato e la sensibilità degli specialisti. Grazie ai nostri volontari e alla risposta concreta di medici e infermieri riusciamo a garantire 130 visite e trasporti medici mensili, consentendo la continuità assistenziale ai più vulnerabili, che trovano un punto di riferimento per la loro salute nel nostro Poliambulatorio”.

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