LA STORIA DELLO “ZECCHINO D’ORO”, IL PROGRAMMA DEI RECORD
Cos’è lo “Zecchino d’Oro” per la televisione italiana e qual è la storia non solo di uno dei programmi più longevi del piccolo schermo ma anche della kermesse canora che ha entusiasmato diverse generazioni di bambini a partire dagli Anni Sessanta? Questa sera, a partire dalle ore 20.40 su Rai 1, la nuova puntata di “Techetechetè” (il format che pesca a piene mani da quella macchina per emozioni che sono gli archivi del servizio pubblico) firmata da Luca Rea ripercorrerà la storia della kermesse canora dedicata ai bambini più celebre al mondo, nonché uno dei programmi più longevi dal momento che si tiene ininterrottamente dal lontano 1959 e, pur avendo perso i suoi due volti più noti (Cino Tortorella e Mariele Ventre, di cui parliamo quest’oggi in due pezzi a parte), continua a regalare emozioni non solo al giovane pubblico odierno ma pure a coloro che erano ancora bambini negli Anni Sessanta e Settanta.
La storia dello “Zecchino d’Oro”, come detto, comincia verso la fine degli Anni Cinquanta grazie all’intuizione e all’instancabile attività di Cino Tortorella, all’epoca giovane autore che si era già disimpegnato nei panni del Mago Zurlì, una delle figure che diverrà ricorrenti (almeno fino al 1972) nel programma in diretta da Bologna, dopo che le due prime edizioni si erano tenute in quel di Milano presso la Fiera: nel corso del tempo lo show è diventato talmente iconico da essere considerato ‘il’ festival di musica per bambini per eccellenza e nel 2008 è stato pure insignito della targa ‘Patrimoni per una cultura di pace’ da parte dei Club e Centri UNESCO. Dall’idea di format di Tortorella si passò al programma come lo conosciamo ora, con lo zecchino scelto come premio per i bambini e mutuato dalla favola di Pinocchio. La primissima edizione del 1959 alternava infatti ai brani in concorso dei momenti in cui si rievocava e rileggeva proprio il capolavoro di Collodi. Poi, con il cambio di contratti televisivi, nel 1961 ecco la svolta con il programma che trasloca a Bologna e…
“ZECCHINO D’ORO”, IL ‘SANREMO’ DEI PICCOLI: DA MAGO ZURLI’ A MARIELE VENTRE E…
…entra in gioco Mariele Ventre. Infatti Tortorella venne a contatto con i frati minori dell’Antoniano e da qui ecco pure l’incontro con quella che diverrà la storica direttrice dell’omonimo Coro da lei fondato e l’inizio di un sodalizio che vedrà i due al timone dello “Zecchino d’Oro” fino al 1995, anno in cui la pianista scomparve prematuramente per via di un tumore al seno. Quello che oramai da tempo non era più il Mago Zurlì, ma aveva comunque accanto a sé il fido Topo Gigio, condurrà ancora il festival fino al 2008 poi l’addio tra amarezze e polemiche, con lo stesso Tortorella a suggerire che lo “Zecchino” non aveva più lo spirito di un tempo. Ad ogni modo, soprattutto nel periodo aureo compreso tra gli Anni Settanta e Novanta, la kermesse diverrà una vera e propria istituzione, lanciando tormentoni musicali che è difficile relegare alla semplicistica categoria di ‘musica per bambini’ e anzi che oramai sono entrati di diritto nell’immaginario comune dell’intero Paese.
E oggi? Tante cose sono cambiate nel nuovo millennio, a partire dal fatto che dal 2001 l’ultima puntata non viene più trasmessa in prima serata come accadeva in passato: a Tortorella, nell’ultimo periodo, avevano cominciato ad affiancarsi dei co-conduttori e anche lo stile e il sapore del programma pian piano iniziava a stare al passo coi tempi (ammesso che sia sempre la scelta ideale…) e ricorrendo all’uso di tecnologie digitali. Da menzionare è l’edizione per i 50 anni del programma, nel 2009, mentre qualche tempo dopo, nel 2017, per celebrare degnamente la 60esima edizione il Piccolo Coro dell’Antoniano (nel frattempo intitolato alla memoria di Mariele Ventre) fu invitato eccezionalmente al Festival di Sanremo dove eseguì a beneficio del pubblico un medley di tutti i pezzi più celebri della storia dello “Zecchino d’Oro”; sempre in quell’anno fece il suo grande ritorno Topo Gigio, presenza storica e amata degli anni che furono. Cos’altro raccontare di questa trasmissione, senza volersi dilungare nel citare i pezzi più famosi, la presenza di una giovanissima Cristina D’Avena e tutta una miriade di aneddoti e curiosità? Forse è il caso di lasciare la parola alla Ventre, mamma e madrina dello “Zecchino”, che una volta ebbe a dire: “Ogni volta che un bambino esce dal Piccolo Coro è come se si staccasse una parte di me. Anche se non sono mamma, credo proprio di voler molto bene ai miei bambini”.