NEW YORK – Il giorno che Luisa andò a fare l’ecografia prenatale fu un giorno terribile. Invece avrebbe dovuto essere un giorno di grande gioia.

Dopo anni di problemi medici che sembravano rendere impossibile l’ipotesi della gravidanza e dopo la dolorosa esperienza di alcuni aborti spontanei, ora, finalmente Luisa è incinta e si reca a fare l’ecografia prenatale con la grande aspettativa di “vedere” la sua bimba sullo schermo e avere le sue prime “foto in bianco e nero”!



Mentre Luisa cerca di interpretare sullo schermo le fattezze della sua bimba – senza capire granché – pensa al nome di questa bimba e si dice, sì, ho deciso, si chiamerà Ester, anzi si chiama Ester, perché lei c’è ora.

Nel frattempo l’ecografista rimane in silenzio al termine dell’esame e, senza fare commenti, dice a Luisa che chiama un medico più esperto per vedere un paio di cose che non sono chiare. Certo, si dice Luisa, non si capisce molto, e non la sfiora l’idea che c’è qualcosa che non va bene. O forse non ci vuole pensare.



Entra il medico esperto ed entrambi guardano e guardano con l’ecografo e sono molto seri. A questo punto Luisa comincia a insospettirsi. Era pronta a chiedere di avere delle belle foto di Ester, ma ora invece chiede “Va tutto bene? Sta bene la mia bimba?”.

Il medico esperto le dice con una voce triste che “il cervello fetale è anormale, parte del cervello è addirittura fuori del cranio”, e che questa è una “condizione incompatibile con la sopravvivenza. L’unica soluzione è terminare la gravidanza subito per evitare un’inutile sofferenza”.

Luisa è sotto shock. Cosa? Non è possibile, no, no, assolutamente non è possibile… Dopo qualche attimo di silenzio, cerca di mandare indietro le lacrime di incredulità, scende dal lettino e semplicemente dice: “Grazie tante, ma io me ne vado, troverò un altro medico che sa vedere meglio con l’ecografia, perché di una cosa sono certa: mia figlia è perfetta, per cui credo che voi vi sbagliate di grosso”. E mentre i medici cercano di spiegarle meglio la situazione, lei non li ascolta e se ne va.



Passa un altro mese e Luisa ha incontrato altri tre ginecologi, ha fatto altre ecografie e tutti dicono la stessa cosa: “cervello gravemente malformato”, “condizione incompatibile con la vita”, “non arriverà neppure alla fine della gravidanza”. Ma Ester per Luisa continua a essere perfetta. Continua la sua gravidanza e l’unico rammarico è che nessuno vuole darle un bella “foto in bianco e nero” di Ester.

Ester nasce a termine di gravidanza – sfidando l’opinione di chi aveva pronosticato che sarebbe morta prima – ed è veramente carina. L’infermiera che la porta alla mamma le ha messo un gran cappellino e sotto si vedono delle garze. Il medico neonatologo spiega alla mamma che Ester sta bene, ma una parte del suo cervello è rimasta fuori dal vertice del suo capo, per cui hanno fatto un bendaggio per proteggere questa parte così delicata. Bene, dice Luisa, grazie. E finalmente si gode la sua Ester in carne ed ossa!

Poi il neonatologo le spiega che faranno un intervento chirurgico per “cercare di rimettere le cose a posto”, ma ci sono dei rischi. Luisa è molto tranquilla, e si dice: “La mia bimba è così perfetta che supererà benissimo l’intervento”.

Ester ora ha 6 mesi, mangia, cresce bene, sorride e dorme la notte come un angioletto, insomma è la gioia della sua famiglia. Durante l’intervento chirurgico hanno dovuto asportare una piccola parte del suo cervello, ma quando va alla visita di controllo il neurologo dice a Luisa: “Questa bimba è incredibile, non vedo nessun deficit al momento”. E Luisa risponde: “Io l’ho sempre detto: è perfetta, e continuerà a esserlo, qualunque cosa succeda!”.

Gli occhi di una mamma come Luisa, capaci di guardare alla perfezione del proprio bimbo così com’è, sono come gli occhi del Signore che ci guarda, con tutti i nostri limiti e handicap, e pensa che ognuno di noi è perfetto così com’è.

Celebrare il Natale è celebrare il fatto che c’è Uno che ci guarda così oggi.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI