La Strada degli Scrittori in Sicilia è un itinerario non solo suggestivo ma unico nel suo genere dato che, seguendo quella che è una Statale da Porto Empedocle, sulla costa Ovest dell’isola, porta fino a Caltanissetta, e dunque l’entroterra siculo, ripercorrendo i luoghi in cui hanno vissuto o che sono stati raccontati da alcuni dei più illustri esponenti della letteratura e della cultura locale. Segue infatti il tragitto di quella che un tempo, almeno fino al 2016 era la Strada Statale 640 e che arrivava fino allo svincolo di Caltanissetta sull’Autostrada A19 un percorso che celebra non solo quell’Andrea Camilleri scomparso di recente, e altri due mostri sacri del calibro di Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, ma pure Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Pier Mario Rosso di San Secondo, Antonio Russello fra i principali e anche molti altro. La Strada degli Scrittori rappresenta un modo alternativo di viaggiare nell’entroterra isolano e per scoprire, lungo i suoi 32 chilometri, un’altra faccia della Sicilia ben sintetizzata dai volti stilizzati degli artisti a cui è dedicata da un enorme cartello stradale nei pressi di Agrigento al centro della rotonda di San Pietro.

LA STRADA DEGLI SCRITTORI IN SICILIA

La Strada degli Scrittori lungo la SS640 è un itinerario della memoria e anche emozionale che è nato per volontà e da un’idea del giornalista Felice Cavallaro in modo da coniugare turismo e cultura, aiutando anche gli stessi siciliani a tenere vivo il ricordo e la tradizione di alcuni intellettuali che hanno dato lustro a tutta la cultura nazionale. Come detto, fino al 2016 quel tratto era una Strada Statale ma (dopo che nel 2013 era stato siglato un primo protocollo d’intesa che dava il “la” alla proposta di Cavallaro, firma del Corriere della Sera) nel 2017 è partito un programma di valorizzazione dell’Anas e promosso dal Consorzio Distretto Turistico “Valle dei Templi” in modo da sistemare il percorso originario che risaliva alla fine degli Anni Sessanta e sistemare tutta una cartellonistica ad hoc per guidare i visitatori alla scoperta di tutti quegli scrittori contemporanei che sono nati o comunque hanno vissuto o sono stati in qualche modo legato al territorio dell’Agrigentino. Non va inoltre dimenticato che la Strada degli Scrittori da Porto Empedocle a Caltanissetta non solo attraversa la bellissima Valle dei Templi ma incontra nel suo tragitto pure castelli, musei, teatri e altri scorci paesaggistici unici.

SCOPRENDO I “LUOGHI” DI SCIASCIA, PIRANDELLO, CAMILLERI E…

La Strada degli Artisti, come accennato, consente di ripercorrere le orme dei vari Camilleri, Sciascia, Pirandello, Tomasi di Lampedusa e altri in quello che è un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo e che può essere anche comodamente diviso per tappe come indicato peraltro dal sito ufficiale e dai canali social ad esso collegati che non solo forniscono informazioni sul percorso, indicazioni logistiche ma aggregano tutta una serie di iniziative e incontri a tema tra letteratura e dintorni, ma spaziando pure nel campo della cultura tout court e della legalità dato che vengono ricordati pure illustri esponenti delle istituzioni locali che sono stati uccisi a causa del loro impegno contro la Mafia. Tra le varie tappe della Strada degli Artisti non si può non citare quella Agrigento che diede i natali a Pirandello, con i suoi templi e la celebre Marina di Vigata (ovvero Porto Empedocle) che Camilleri ha descritto nei suoi libri, senza però dimenticare una capatina alla parete rocciosa ribattezzata “Scala dei Turchi”. Tra le altre tappe dopo aver visitato Agrigento e dintorni si segnala pure Palma di Montechiaro dove il testimone passa a Tomasi di Lampedusa e Racalmuto dove invece nacque Sciascia: immancabile oltre alla casa natale pure una visita al Teatro Regina Margherita e alla Fondazione che prende il nome dall’autore de “Il giorno della civetta”. E infine ecco l’appuntamento con Caltanissetta che proprio Sciascia ebbe a definire “la piccola Atene” in più di un’occasione: qui lo scrittore di casa è Rosso di San Secondo, drammaturgo colpevolmente poco conosciuto e che visse a cavallo tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento.