Circa un anno fa o poco più, il cinese Jong Hong Li con il braccio destro Han Li divenne proprietario del Milan al posto di Silvio Berlusconi che era presidente dal 1986. La cifra che bisognava sborsare era molto alta, 760 milioni di euro compresi i debiti, e quindi oltre a una rateizzazione ottenuta fu pure concesso al presunto magnate (che dovrebbe possedere delle miniere in Manciuria o da quelle parti) di sottoscrivere un contratto di fideiussione con la società finanziaria americana Elliot di Mr. Singer, che concesse circa 303 milioni di euro a Jong Hong Li per poter concludere l’affare che valeva in tutto debiti compresi circa 760 milioni di euro.
L’annata sportiva non fu un granché, con guadagni proporzionati all’andamento della squadra che finì al sesto posto dopo aver esonerato l’allenatore a dicembre prendendo il novizio Gattuso, ex leone milanista, al posto di Montella. Alla fine del campionato però una verifica dell’Uefa sui bilanci fece sì che la squadra fosse estromessa dalle coppe europee e le fu quindi tolta la possibilità, data la situazione debitoria, di fare la prossima Europa League conquistata sul campo col sesto posto finale, salvo ricorso al Tas (Tribunale di appello sportivo) come Real Madrid, Inter e Paris Saint Germain. Ma a livello societario la situazione non poteva più tenere e i 42 milioni di euro di ulteriore debito non pagato ad Elliot furono la goccia che fece traboccare il vaso. La società finanziaria Elliot fece in modo di esautorare Yong Hong Li e a tutti gli effetti il Milan divenne un asset di Elliot con a capo Mr. Singer che si impegnò a restare almeno 3 anni e a investire sul mercato.
Yong Hong Li sembra sparito da allora e furono assegnati i nuovi quadri societari che vedono presidente Paolo Scaroni ex presidente del Lanerossi Vicenza di parecchi anni fa e ad di Enel in tempi recenti del cda come presidente, e come direttore tecnico abbiamo Leonardo che pur avendo tradito il Miilan anni fa saprà come farsi riamare dai tifosi della squadra e come amministratore delegato Gandini, vecchia conoscenza. Rimasti gli altri 6 del consiglio di amministrazione tipo Patuano ex Telecom e il più noto oltre che appunto Scaroni come nuovo presidente. Così parte la nuova stagione del Milan, con quadri dirigenziali tutti nuovi e con Fassone che farà ricorso come ad e Mirabelli come ds esclusi dai quadri dirigenziali nuovi. Se son rose fioriranno.