La rivelazione campeggia quest’oggi, giovedì 30 aprile, sulle colonne del “South China Morning Post”: la Svezia vuole chiedere all’Unione Europea di indagare sul Coronavirus e di verificare l’origine della pandemia, andando così ad aggiungere ulteriore pepe ai rapporti già di per sé tesi tra il Paese scandinavo e la Cina. Una mossa, peraltro, non inedita, in quanto fa seguito ad analoghe osservazioni effettuate da leader statunitensi, australiani e tedeschi, i quali hanno richiesto ulteriori informazioni circa la genesi del Covid-19 alle autorità di Pechino, che hanno però insistito sul fatto che il compito dovrebbe essere lasciato agli scienziati, non ai politici. “Quando la situazione globale sarà sotto controllo, è ragionevole e importante che venga condotta un’indagine internazionale e indipendente per conoscere l’origine e la diffusione del Coronavirus. La Svezia è lieta di sollevare la questione nel quadro della cooperazione dell’UE, ha scritto mercoledì il ministro della Salute svedese Lena Hallengren in una risposta al parlamento.



LA SVEZIA CHIEDE ALL’UE DI INDAGARE SUL CORONAVIRUS? QUELLE TENSIONI CON IL PAESE ORIENTALE…

Il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, ha suggerito che qualsiasi indagine in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dovrebbe avere luogo soltanto dopo la fine della pandemia, come riferisce il “South China Morning Post”. “Pensiamo che l’OMS stia facendo un lavoro importante ora, quindi non è il momento giusto per accertare le responsabilità, ma questo non significa che siamo felici dell’operato svolto finora”, ha dichiarato. A questo va aggiunto come la Svezia avesse già mosso critiche nelle scorse settimane a un rapporto redatto dai media statali cinesi in merito alla risposta svedese al Coronavirus e, a tal proposito, il ministro Linde, seppur in maniera velata, è tornata sulla questione: “È fondamentale che l’Europa e gli Stati Uniti d’America vadano contro le tendenze dei Governi e dei regimi autoritari a usare la pandemia per ostacolare la democrazia, lo stato di diritto, la libertà dei giornalisti… Compresa un bel po’ di disinformazione”. Il ministro ha concluso il proprio intervento dicendo di aver notato chiaramente come ci sia interesse politico nell’asserire che è più facile per un Governo autoritario risolvere problemi come il Covid-19 che per un Governo democratico.

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