La relazione tra applicazioni e erogazione di bonus ma non solo nella lunga intervista rilasciata da Vittorio Colao a Il Foglio. Il ministro della Transizione digitale ha trattato diversi temi e ha sottolineato che l’Europa ha le potenzialità per creare un modello attraente per tanta gente nel mondo, un luogo in cui crescere, studiare e lavorare. Ma soprattutto un luogo “dove il rapporto tra stato e cittadino è fatto di collaborazione, semplicità, coesione, e tutto questo è possibile grazie alla tecnologia digitale”.
Un percorso che somiglia alla vita precedente di Colao, ha spiegato il ministro, ovvero la costruzione di reti per aiutare i Paesi a svilupparsi. Adesso la sfida è quella di costruire servizi per consentire all’Europa di essere più coesa e più competitiva: “Usiamo la tecnologia per migliorare le politiche sociali, non dobbiamo temere che la tecnologia domini il sociale, è invece un grande aiuto, nei paesi emergenti si vede moltissimo”.
“LA TECNOLOGIA DOMINI IL SOCIALE”
La digitalizzazione è il futuro, l’analisi di Vittorio Colao, una strada da percorrere per vivere meglio. “Ci siamo abituati all’idea che per ottenere ciò che ci spetta in base a regole definite bisogna presentare la famosa domanda. Ma se lo Stato sa che una persona è in una specifica situazione, ha una condizione abilitante, perché dovrebbe essere il cittadino a chiedere ciò cui ha diritto invece di vederselo direttamente riconosciuto?”, ha aggiunto il ministro. Il riferimento è all’erogazione dei vari bonus o ai fascicoli sanitari, con il passo in avanti tecnologico lo Stato ha la possibilità di prendersi cura dei cittadini in quanto titolari di diritti. I passaggi richiesti sono essenzialmente tre, ha proseguito Colao: “Che tutti abbiano un cellulare in mano, che ci siano i servizi e che ci sia un cloud dove questo sistema gira”. Con queste tappe sarà possibile creare “un’Italia bellissima e un’Europa altrettanto bella”.