Con la conclusione di un complesso 2024, l’aumentare dell’allarmismo in tutto il mondo occidentale e – soprattutto – della sempre più netta polarizzazione che si ravvisa nel nostro pianeta, nella mente di analisi ed osservatori si fa sempre più strada una domanda fondamentale: la terza guerra mondiale (più volte richiamata nel corso degli ultimi tre anni e definita da Papa Francesco “a pezzi“) è già iniziata o resta solo una bandierina da sventolare per fini propagandistici? Purtroppo – e pian piano ci arriveremo – le ipotesi degli osservatori sembrano propendere sempre di più verso la prima delle due opzioni, con un clima geopolitico globale che sembra del tutto simile a quello che ci portò direttamente ad una delle pagine più buie della nostra storia moderna: la prima guerra mondiale.
Per capire bene cosa si intenda con la ventilata ‘terza guerra mondiale‘ occorre fare un passo indietro per ricordare che da ormai (quasi) tre anni in Ucraina è in corso un violento conflitto che dopo aver coinvolto il governo di Kiev e quello di Mosca – direttamente impegnati sul campo con i loro soldati – si è pian piano esteso all’interno occidente che ha deciso di schierarsi dalla parte di Zelensky rompendo i rapporti con Putin; mentre dall’altra parte del mondo (quella che spesso dimentichiamo nei nostri ragionamenti) la Russia ha ottenuto il supporto della Corea del Nord – già impegnata nella guerra -, dell’Iran e della Cina creando due veri e propri schieramenti.
Così, mentre la terza guerra mondiale iniziava ad essere sulle bocche di esperti ed osservatori, lo scorso anno anche il Medio Oriente è finito al centro di un violento conflitto che ha visto inizialmente Israele combattere contro i terroristi di Hamas a Gaza, per poi estendere le sue mire a tutti i paesi islamici limitrofi, il tutto supportato – da lato israeliano – dall’Occidente democratico e – dal lato islamico – dall’asse Russo-Cinese; senza dimenticare che nel frattempo l’intera Africa è una vera e propria polveriera pronta ad esplodere, che la Siria è caduta sotto i colpi dei jihadisti e che tra Cina e Taiwan (o, meglio, USA) le tensioni sono ormai all’ordine del giorno aggiungendo ulteriore complessità alla terza guerra mondiale.
La terza guerra mondiale è iniziata, il mondo polarizzato e la corsa agli armamenti: cosa succede?
Insomma, anche se nessuno sembra volerlo dire direttamente, a ben guardare la terza guerra mondiale è innegabilmente già iniziata anche se non ha ancora i tratti tipici degli altri due conflitti globali: per ora le due ‘alleanze’ – lo ripetiamo: da un lato l’occidente democratico e dall’altro l’asse Russia-Cina-Corea del Nord – non stanno combattendo direttamente su nessun campo di battaglia, ma non si può ignorare che grazie al supporto militare o a quello economico gli schieramenti sono già apertamente nel pieno di un conflitto; alimentato – come fu per la prima guerra mondiale – da una ormai galoppante corsa agli armamenti.
Restano da capire solamente due cose: dove (e quanto) scoppierà veramente la terza guerra mondiale, con gli occhi puntati sull’Ucraina sempre più in difficoltà e che riuscirà a scampare del predominio russo solamente nel caso in cui l’occidente e la Nato impieghino direttamente i loro soldati sul campo, facendo – quasi naturalmente – scattare la più volte minacciata reazione (atomica?) della Russia; e – con una piccola nota di speranza – se Trump riuscirà a mantenere veramente la sua promessa di porre fine alla guerra in Ucraina limitando parzialmente le tensioni globali, oppure – abbandonando la speranza – se abbandonerà veramente la Nato gettando sia Kiev che l’occidente in un vero e proprio caos pronto ad espolondere.