Nessun dubbio sul fatto che La Traviata sia un’opera ricca di significati molto profondi. Nel corso dell’opera si percepiscono grandi sentimenti, ma anche cambiamenti, sacrifici d’amore e apparenze errate. Come quella che rivelerebbe una personalità frivola di Violetta, che invece nel suo canto drammatico mostra un coraggio ed una lucidità inaspettata. Nonostante la giovanissima età la protagonista è consapevole del suo percorso e di ciò a cui sta andando incontro. Si rivolge così a Dio, accompagnata da una melodia che la segue costantemente nel primo atto. Dalla vita mondana alle feste della società altolocata, ma anche l’amore di Alfredo. La Traviata offre tanti temi e spunti di riflessione interessanti. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
L’importanza del tempo
Uno degli elementi più importanti dell’opera di Giuseppe Verdi è l’importanza del tempo. La protagonista attribuisce un significato profondo a questo elemento, dato che non le rimane molto tempo da vivere. La malattia, ormai, la sta logorando velocemente. Tutto ciò si percepisce con l’ascolto musicale del valzer, ai tempi considerato un ballo immorale per l’uomo e la donna. E in quest’opera il valzer più noto scritto da Giuseppe Verdi è “Libiamo ne’ lieti calici”, che coincide con il gesto che si fa quando si leva il bicchiere durante il brindisi. Si tratta di un’opera davvero profonda e ricca di significati, con la storia di una giovane e sfortunata donna che ha incantato il mondo. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Un amore ostacolato
Un amore ostacolato, un matrimonio che ‘non s’ha da fare’. È questo il dramma che sta alla base della Traviata, l’opera di Giuseppe Verdi che racconta la vita di Violetta, una giovane cortigiana parigina che decide di abbandonare il lusso e gli agi della sua vita francese per amore. Si innamora infatti di Alfredo e, per lui, va anche a vivere in campagna dove il loro amore trova però un grande ostacolo: il padre del suo innamorato. L’uomo trova disdicevole la loro storia d’amore che minerebbe il matrimonio dell’altra sua figlia. Questo dà il via ad una serie di problemi per Violetta e per il suo amore. Così come spesso accade nelle opere che hanno come protagonista una donna, anche il finale di Violetta sarà dei più tragici.(Aggiornamento di Anna Montesano)
La storia di Violetta Valéry
Andrà in onda questa sera il nuovo film-opera tratto dal capolavoro di Giuseppe Verdi La Traviata, per la regia di Mario Martone e con le musiche dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. La trama de La Traviata ruota attorno alle vicende di Violetta Valéry, giovane cortigiana francese che per amore di Alfredo decide di abbandonare Parigi con i suoi lussi per trasferirsi in campagna con lui. La loro convivenza disdicevole rischia di far saltare il matrimonio della sorella di Alfredo, che al contrario è molto pura (Pura siccome un angelo), motivo per cui il padre si reca a rimostrare nella loro tenuta. Germont – questo il nome del genitore – convince Violetta a separarsi dal figlio scrivendogli un’accorata lettera d’addio. Nella missiva, Violetta spiega all’amato che ha nostalgia della sua vita di prima, e che è intenzionata ad abbandonarlo come in effetti farà di lì a poco.
La trama de La Traviata
Quando Afredo fa ritorno nella sua casa, scopre che Violetta lo ha lasciato per sempre. Per questo, in preda alla rabbia, la insulta pubblicamente. Suo padre era rimasto nei paraggi, e – dopo la scenata – va da lui per consolarlo e per cercare di convincerlo a tornare in seno alla sua famiglia, in Provenza. Alfredo è ancora furente e molto deluso per quello che ritiene un ‘tradimento’ in piena regola. In realtà, Violetta lo ha lasciato semplicemente perché lo ama, e con la sua condotta immorale non voleva recar danno a lui e all’immagine pubblica della sua famiglia. Tuttavia, lei stessa fatica a cambiare vita, così – quasi subito – accetta l’invito alla festa della sua amica Flora seguita ancora da Alfredo, che nel frattempo è venuto a sapere che Violetta si troverà lì quella sera.
La Traviata: il finale dell’opera di Giuseppe Verdi
Il suo accompagnatore, per l’occasione, è il barone Douphol, con cui Alfredo compete non soltanto sul piano sentimentale, ma anche su quello del denaro: dopo averlo sconfitto al gioco, quest’ultimo riesce infatti a incassare una grossa somma di denaro. Per convincerlo ad andarsene, Violetta gli dice di essere innamorata proprio del barone, e sviene quando Alfredo le getta i soldi ai piedi riprovando il suo comportamento. In realtà, quello di Violetta è più di un semplice deliquio: da tempo debole per via della tisi, si rende conto che ormai le resta poco da vivere. È questo il motivo per cui dice addio ai sogni di gloria e alla vita mondana e invoca finalmente il perdono di Dio. Il padre di Alfredo, Germont, farà in tempo a chiederle scusa e a farla riappacificare con il figlio appena prima che sia troppo tardi.