Ohi ohi, cari i miei italici e terrestri lettori, se sapeste che curiosa impressione fa la vostra penisola osservata in questi giorni sul ricevitore interstellare del vostro Yoda che se ne sta dall’altra parte della galassia!

Mentre il bel paese si dibatte come molti altri in una crisi economica tutt’altro che risolta, sullo schermo appaiono ogni giorno i trombettieri degli eserciti di maggioranza e opposizione impegnati in una poco edificante gara a chi le spara più grosse.

Yoda non invidia neanche per un secondo il fedelissimi del Capo Supremo, che – gli riferiscono testimoni di casa nelle stanze del potere – dopo averlo assecondato in richieste che non condividevano per nulla, si ritrovano con la fronte tutta sudata a subire durissime reprimende proprio per aver eseguito quegli ordini. Molto meglio affrontare Dart Fener che passare questi oramai quotidiani e assai brutti quarti d’ora.

E’ del tutto evidente che, avvicinandosi la data della decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, il nervosismo cresce, ogni ombra si ingigantisce, fino a far sembrare mostri spaventosi persino degli imbrattacarte e dei guitti televisivi. Avviene così che ministri e sottosegretari, dimenticando ogni minima correttezza istituzionale, scavalchino le prerogative della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai o invitino addirittura a non pagarne più il canone. Mentre altri membri dello stesso governo li sconfessano pubblicamente.

Dall’altra parte, un minuto dopo che sono stati resi pubblici i voti dei concorrenti alla segreteria del PD, è partita una immediata delegittimazione del segretario in carica con annessa rissa mediatica, sedata pubblicamente dai soliti maggiorenti che hanno parlato di semplici divergenze di opinioni.

Tutto assomiglia oramai ad un talk-show, dove gli ospiti si accapigliano, anzi, vengono invitati soprattutto per la capacità di menare colpi bassi agli avversari garantendo così un’audience elevata.

 

Come avevamo previsto, la prima puntata di Annozero ha fatto ottimi ascolti, e così pure l’Infedele, nel quale il supermoralista Lerner, con la scusa di stigmatizzare la visione maschilista della donna come oggetto soprattutto sessuale, ha mostrato una gran dovizia di anatomie femminili, e ha ovviamente ripuntato i suoi riflettori sulla faccenda delle escort.

 

Probabilmente, se non ci fosse stata la censura dei principali tg, la bolla mediatica relativa a questa notizia si sarebbe oramai sgonfiata. Invece proprio grazie a questa censura e a minacce di nuove censure, l’argomento tiene sempre banco: Santoro annuncia il ritorno della D’Addario ad Annozero, mentre la Dandini ha buon gioco nel lanciare nel suo programma di satira una minifiction dal titolo “lost in WC”.

 

Sembra che nel vostro paese tutte le categorie del pensiero critico si siano confuse o annullate, tutti dicono tutto e il contrario di tutto, affermano, ritrattano, riaffermano, smentiscono sè e gli altri. Lerner attacca Ricci di Striscia la Notizia ritenendolo responsabile di una visione della donna degradata a puro oggetto di desiderio perchè usata in tv solo per le curve, mentre Ricci sostiene di averlo fatto proprio per provocare e denunciare (sic!). Chiambretti coinvolge e travolge nella sua suburra televisiva traboccante di checche e guepières persino l’anziano Cardinal Tonini, mentre ad ogni ora del giorno tronisti e veline vezzeggiati e coccolati da pifferai magici propongono dal piccolo schermo un modello di vita che i sociologi e gli educatori immancabilmente condannano.

 

“Il problema – dichiara al Corriere della Sera il Provveditore di Milano – è che abbiamo di fronte una gioventù senza guida”. “E che ha un unico modello, la televisione – aggiunge l’articolista Chiara Sacchi, che specifica: “Veline, troniste, ballerine. Successo e soldi facili. Le arti classiche di seduzione femminile e i muscoli”.

 

Paradigmatico il titolo del divertente (ma assai inquietante) film di Woody Allen: Basta che funzioni. Il film è inquietante perché celebra il trionfo di ogni possibile relativismo. Mentre il titolo interpreta molto bene l’atteggiamento degli autori televisivi, sia di destra che di sinistra: Basta che funzioni, vale a dire basta che faccia alzare l’audience. Che il paese stia sprofondando in una crisi sociale senza precedenti, a loro non importa. A testimonianza del fatto che – come ebbe a dire tanti anni fa un acuto scrittore italiota: “La situazione è disperata, ma non seria”.