Stando alle notizie di stampa, con la nomina dell’intero CdA, la questione Rai sembrerebbe risolta. Grazie alle sue appuntite orecchie Yoda sa che non è così. Dalle stanze del palazzo filtrano infatti informazioni di scontri durissimi per la spartizione dei posti di comando del Servizio Pubblico, con in prima fila An che in alternativa al TG1 chiederebbe vicedirezioni con deleghe pesanti, il che sta mettendo in difficoltà il candidato alla direzione generale, Mauro Masi, che essendo un commis dello Stato di lungo corso, sa bene cosa vuol dire gestire in questa crisi un ente così complesso senza la pienezza delle deleghe che hanno avuto i direttori precedenti.

La conferma della durezza dello scontro, secondo la grande memoria di Yoda, è data dal nuovo battibecco istituzionale sul funzionamento del Parlamento. Sarà un caso, ma tutte le volte che Fini alza la voce, risulta che dietro le quinte nel contempo si svolgano trattative assai importanti. Se si pensa che nelle prossime ore si svolgerà il congresso di fondazione del nuovo partito di centrodestra che dovrebbe nascere all’insegna della concordia delle varie componenti, non può non colpire la virulenta bacchettata pubblica di Fini a Berlusconi, visto che il Premier non ha detto per la verità nulla di nuovo sulle farraginosità dei meccanismi parlamentari.

Alla luce di quanto sta succedendo è ancora più comprensibile lo sfogo di Berlusconi di alcuni giorni fa, quando si disse stanco di questa vitaccia fatta di grane, pretese, richieste e continue tirate per la giacca. In proposito, le grandi orecchie di Yoda colsero tempo fa, in uno di quei salotti romani frequentati dai vertici della politica e dell’industria, una battuta assai adatta a illustrare la situazione che si sta verificando: «Berlusconi è nella condizione di un uomo circondato da molti pitbull affamati. Per tenerli buoni deve continuamente dar loro da mangiare degli ossi. Quando li avrà finiti, prima lo divoreranno. E poi si divoreranno tra di loro». A parlare era un socialista di lungo corso, il cui acume è sempre stato assai superiore alle sue fortune politiche, forse a causa della lucidità delle sue diagnosi, che non si teneva mai per sé.

Si vedrà nelle prossime ore come evolverà la situazione. Certo, lo spettacolo che va in scena dietro il sipario sembra confermare che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. E che, nonostante la gravità della crisi, c’è chi sta ballando con estrema noncuranza sul Titanic.