Il vostro Yoda non vuole rischiare di essere ripetitivo, ma le sue orecchie pelose vibrano di oggettiva soddisfazione nel vedere che viene letto…e ascoltato! Infatti almeno due critici televisivi hanno ripreso pari pari le sue analisi su Fiorello – naturalmente senza citare la fonte! – mentre a Sky hanno fatto durare la seconda puntata dello show 45 minuti invece di 20.

Come era prevedibile, trasferendo sulla tv un po’ di più del ritmo originale della performance dal vivo, lo spettacolo è oggettivamente migliorato. Quanto agli ascolti, che vi aveva detto Yoda? Che per Sky sarebbe stato certamente un botto, e infatti così è stato: la prima puntata ha totalizzato 1.015.000 spettatori medi e il 3,53% di share, battendo ogni precedente record sul canale 109, che in quella fascia oraria raccoglieva in media sinora circa 70mila spettatori. Per meglio comprendere la portata dell’evento, è importante sapere che i telefilm top della pay tv, da Grey’s Anathomy a Lost a Csi,totalizzano circa 350mila spettatori medi, e che una grande prima di cinema fa ascolti analoghi.

Il comunicato di Sky fa capire come si sta posizionando SkyOne, in quanto afferma che “ per una pay tv, l’audience è solo uno dei molti indicatori dell’indice di soddisfazione degli abbonati rispetto al prodotto che gli viene proposto…lo share satellitare di Fiorello, pari al 38,51%, dimostra come anche in quel momento la pay tv sia stata in grado di proporre ai suoi abbonati una grande varietà di scelta sui suoi canali. Quasi il 40% dei nostri abbonati ha scelto Fiorello, e il restante 60% ha potuto comunque dividersi tra cinema, sport, telefilm, programmi divulgativi, proposte per bambini, news, musica».

E’ di tutta evidenza che pur puntando a realizzare il vero ossimoro del momento, vale a dire un canale pay “generalista”, Sky intende portare via a Rai e Mediaset (Raiset, se si pensa al progetto comune “Tivù” per il digitale) un pubblico colto, alfabetizzato, di condizione socioeconomica giovane e abbiente: vale a dire il pubblico più pregiato dal punto di vista pubblicitario. Persino il Critico Massimo (quello del Corriere della Sera) si è accorto mercoledì scorso – a cose avvenute – che il tema del momento è la frammentazione degli ascolti. Se ci è arrivato anche lui, allora vuol dire che è proprio vero!

Ma il fatto più interessante sta nel capire come si frammentano: se su Sky va il pubblico colto e abbiente, mentre su Rai restano pensionati che non arrivano al venti del mese e su Mediaset giovanotti squattrinati speranzosi di fare fortuna con l’aiuto della De Filippi…per i bilanci delle due aziende saranno davvero…cavoli amari! (E pensare che su Betelgeuse i cavoli amari sono invece considerati una prelibatezza, vedete un po’ voi come va la galassia…).

Quanto ai contenuti e alla qualità, è facile osservare che l’ossimoro si dimostra ancora più tale se si considera che lo stanno costruendo con gli ex-pilastri della tv generalista analogica (Fiorello, Bongiorno, Cuccarini, Panariello), con format analoghi ma più veloci e con un ritmo diverso (il che, come abbiamo visto, potrebbe addirittura costituire un problema).

Lanciandosi nelle sue solite previsioni, Yoda ritiene che il pubblico più qualificato e interessante continuerà la migrazione verso SkyOne non tanto perché la qualità che ci trova sia straordinaria in sé, ma perché ciò che ci trova è comunque assai meglio della schifezza media reperibile su Raiset. E poiché sia il Servizio Pubblico che Mediaset sono alle prese con enormi tagli di budget, sarà davvero difficile che un management abituato a fare tv di successo solo con grandi budget riesca a tenere il colpo. Insomma SkyOne si confermerà presto come “Orbus rex in terra caecorum”.

Molti saranno in fila in autostrada, Yoda annuncia che se ne andrà per qualche giorno su Antares, dove ci sono splendide, umide caverne ricche di funghi profumatissimi. Che la Forza sia con voi!