Diavolo di un Santoro: bisogna dire che ogni tanto riesce a spiazzare, forse contro la sua stessa volontà.

A causa sua il vostro Yoda ha lasciato la meditazione nella sua caverna e ha acceso il ricevitore interstellare per guardare e poi commentare la puntata di Annozero ieri sera, che dato il titolo e il tema, si rivelava incandescente. B & B: Bettino e Berlusconi.

E va bene… il vostro vecchio maestro jedi lo ha fatto, non senza un certo stupore. Perché stava proprio riflettendo sul fatto di quanto la noiosa ripetitività degli italioti talk-show fosse la metafora di un paese dove non succede più niente, dove ogni sera si dice tutto e il contrario di tutto, sicuri che il pubblico metabolizza e digerisce oramai ogni cosa senza nemmeno più distinguere il dolce dal salato.

La roboante introduzione musicale di Porta a Porta che annuncia indifferentemente una puntata sulle diete, su un delitto efferato, o su un tema politico, presenti i soliti ministri della solita compagnia di giro… Ballarò che galleggia sui problemi con gli stessi ospiti in ordine inverso, facendo finta ogni volta di sviscerare grandi questioni, ogni volta più irrisolte che all’inizio della puntata.

 

Yoda si immagina, perché lo conosce bene, il grande trafficare degli addetti stampa per aiutare il ministro tale o il parlamentare tal altro a prepararsi per dichiarazioni che dovrebbero risultare epocali e risolutive, che poi si risolvono in tiritere sempre uguali, e stupisce per questo che simili trasmissioni abbiano ancora un così gran seguito. Chissà, forse hanno un effetto ipnotico e tranquillizzante, perché in realtà impediscono di pensare.

 

Santoro è un po’ diverso, ancorché prevedibile nella sua volutamente faziosa impostazione precostituita. Ma a Yoda finisce per non dispiacere del tutto, dal punto di vista strettamente tecnico (strettamente tecnico, sottolineiamo), perché pur di raggiungere i suoi scopi sostanzialmente drammaturgici (che sono per principio rivelatori di una finzione) finisce ogni tanto – non sempre per carità – per lasciar trasparire dei brandelli di verità.

 

Grazie soprattutto a materiali “storici” di grande impatto, montati e inseriti al momento giusto – e grazie ad un Gasparri meno veemente, più rilassato e non alla caccia della battuta ad effetto – ieri sera è apparso chiaro e inoppugnabile (se mai ce ne fosse stato bisogno) che dalla fucilazione collettiva di tangentopoli solo un partito – quello comunista – si è ingiustamente salvato.

 

Da un lato si è sottolineato il coraggio di Craxi di dire verità che altri facevano finta di non vedere, ma dall’altro (vedi intervista a un semi-reticente Raggio) si è lasciato lo spiraglio del dubbio, come in ogni giallo che si rispetti, che interessi personali non fossero mancati. Poco convincenti Flores d’Arcais e un Travaglio in tono minore: il tanto temuto e atteso confronto/raccordo Craxi/Berlusconi alla fine non c’è stato.

 

 

Spiazzanti anche gli interventi di un Beppe Grillo insolitamente pacioso e tranquillo, e per questo ben più preoccupante e interessante del solito. Sinceramente riflessivi gli interventi dei magistrati di Palermo sugli effetti della legge accorcia-processi, anche perché privi dei toni barricadieri del sempre meno credibile De Magistris.

 

Molto più accattivante e persino più divertente del Di Pietro politico è apparso il Di Pietro magistrato. Sempre più insopportabili Vauro e soprattutto il birignao della suffragetta dell’ammezzato, Giulia Innocenzi, che è stata giustamente accusata da Gasparri di fare uno spottone per i candidati della lista Grillo.

 

Anche questo però rientra nella strategia drammaturgica di Santoro: si deve cercare sempre nuovi nemici, anche a sinistra, l’importante è tenere alta la tensione su di sè e sul suo programma. Vedremo come è andata l’audience… ma per una volta Yoda si è annoiato assai meno del solito.