Guardando l’inizio di Annozero, il vostro vecchio Jedi pensava che era proprio vero quello che diversi commentatori nei giorni scorsi hanno cominciato a dire: che non si era mai vista una situazione (un “crisis management”, direbbero gli anglosassoni) così mal gestita. Il Toni Manero della Rai, alias il DG Masi, ogni settimana che passa sembra infatti ricercare ogni nuovo e possibile espediente per fare diventare martire Santoro, e non solo lui.



E così il conducator di Annozero ha potuto cominciare rievocando l’affollata Arena del PalaDozza di Bologna che era riuscito a mettere insieme ai tempi della par condicio, con tanto di fili spinati ad evocare la censura. Un uppercut a Masi cui si faceva fare pessima figura nella citazione della sua intervista nella quale rifiutava l’arbitrato con Santoro, è stato poi però subito rovinato dalla presenza di quel poveraccio di Luttazzi.



Non si capisce infatti perché a sinistra ci si incaponisca nel difendere un pseudo-comico inutilmente volgare e soprattutto incapace di scriversi le battute, visto che recentemente tutta la stampa senza distinzioni ha smascherato i suoi costanti saccheggi a Letterman e ad altri famosi anchorman. Oggettivamente satirico invece, ancorché come al solito a senso unico, Benigni che ha potuto affermare che l’Italia è un paese libero perché soltanto in Italia si possono attaccare continuamente i magistrati e chiedere di chiudere trasmissioni…

Certo che non solo dalle parti di Viale Mazzini si sta dimostrando una notevole incapacità nel fare apertamente le cose che si sono sempre fatte di nascosto. Vale a dire il favorire nel Servizio Pubblico gli uomini vicini al potere di turno e cercare di sfavorire gli uomini vicini all’opposizione.



Persino i giornalisti d’attacco come Belpietro sembrano a corto di argomenti, e così passano ad insultare una pacata e ferma Concita De Gregorio, che sarà dichiaratamente trinariciuta, ma almeno cerca di argomentare senza offendere. E proprio Belpietro è cascato nella rete di Santoro, che evidentemente aveva subodorato la sua tesi che in Rai quasi tutte le trasmissioni di infotainment sono di sinistra, perché grazie al TGZero la tesi è stata rovesciata con un semplice calcolo: Ballarò Annozero e Report collezionano 366 minuti alla settimana, mentre il TG1 con Porta a Porta, Unomattina e tutte le rubriche del TG1 ne collezionano 2000.

Sarà vero…certo che se non lo è, è ben trovato! E la graziosa e grintosa Concita ha potuto pure effettuare una bella schiacciata sotto rete utilizzando l’assist dell’AgCom che per la prima volta nella storia aveva sanzionato in mattinata il TG1 per scarso pluralismo! Oramai nel centrodestra si dovrebbero mettere il cuore in pace: a far la guerra ai Santoro e ai Saviano si finisce solo per fargli lievitare l’audience.

 

 

Forse farebbero meglio ad imparare a fare come loro: “chiagnere e fottere”, come si dice a Napoli. E poi Santoro è proprio difficile da mettere nell’angolo: tutti si aspettavano una reazione ancora più adirata verso la direzione generale della Rai, e invece è sgusciato fuori dall’angolo giocando a fare il capocomico per far finta di pacificare gli animi troppo accesi, dimostrando pure dosi non indifferenti di umorista.

Complessivamente però, sia ieri sera che in questi giorni abbiamo comunque assistito nelle trasmissioni Rai a plateali insulti al Direttore Generale, a inusitate presenze del medesimo da Vespa cui non è parso vero di attaccare il collega-rivale Santoro, eccetera. Panni sporchi aziendali lavati in pubblico in pubbliche trasmissioni di Servizio Pubblico: l’allitterazione è voluta, a dimostrare che la confusione regna sovrana, e si fanno cose che normalmente non si dovrebbero per nulla fare.

Se è vero come si suol dire, che la Rai è la metafora del paese, vuol dire che il paese è messo proprio male. Perché, come diceva Flaiano, effettivamente la situazione sembra disperata…ma non seria.