Per la seconda volta Santoro ci ha presentato ieri sera una nuova versione di Annozero, meno arena per il combattimento di galli e più luogo di pacata riflessione. La presenza del ministro Tremonti e i collegamenti con la nuova iniziativa di protesta (l’isola dei cassintegrati: operai che si esiliano volontariamente all’Asinara) ha fatto subito presupporre una puntata incandescente. Invece non è stato così, e lo stesso Ministro, all’inizio guardingo e sulla difensiva, pian piano si è disteso, dimostrando anche un buon senso dell’umorismo.

Oramai non dovremmo più ripeterlo, ma ad Annozero sono davvero bravi a gestire la drammaturgia televisiva di situazioni che drammatiche lo sono già di per sé: figuriamoci nel caso di un operaio-imprenditore che si è suicidato per il disonore di non poter pagare i dipendenti. Il pregio di questi servizi è stato anche di mettere in mostra la assai scarsa responsabilità sociale dell’Eni, che ha deciso di abbandonare settori della chimica ancora profittevoli nei quali – a detta degli intervistati – l’Italia ha tutt’ora un primato quanto a know-how.

Quello che ha sorpreso è il fatto che al momento di inchiodare il ministro del Tesoro – azionista dell’Eni – con domande precise sull’intera vicenda sarda, Santoro ha svicolato lanciando il solito Travaglio che ha sparato le solite banalità sui costi della casta politica e – figuriamoci – ha pure ovviamente sparato a zero sulla firma del Capo dello Stato al “legittimo impedimento”.

Invero soporifero Della Valle, e del tutto inutile Gad Lerner, che dichiarando le sue scarse conoscenze di economia, ha di fatto ammesso di essere in grado solo di pestare l’acqua nel mortaio della politica… rimpiangendo il combattimento di galli che invece nella sua trasmissione si fa ogni volta. E ha fatto crollare la tensione che si era creata sui temi del lavoro trascinando Della Valle in una stucchevole chiacchierata sull’azionariato del Corriere e sui salotti buoni.

A sorpresa d’accordo con Tremonti sull’ineluttabilità del federalismo fiscale si è dichiarato il sociologo Ricolfi, mentre il professore Galli (un leghista che legge libri, così lo ha definito Santoro) ha spiegato con parole chiare di che cosa si tratta: unire la responsabilità della spesa con quella della tassazione.

Dopo l’intervista alla moglie dell’imprenditore suicida, Santoro ha finalmente cercato di mettere alle strette Tremonti sui problemi della chimica sarda: pur dichiarando di non avere dirette responsabilità in materia, Tremonti ha comunque promesso un particolare interessamento del governo. Così Santoro potrà dire che la sua trasmissione svolge a tutto tondo un compito di servizio pubblico, contribuendo alla soluzione concreta di drammatici problemi sociali.

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Evidentemente, visti i risultati elettorali, Santoro ha fiutato l’aria che tira, e ha deciso di cambiare rotta: con l’approvazione del legittimo impedimento, poi, ha capito che le sparate sui processi a Berlusconi, sulle intercettazioni eccetera, oramai non interessano più, e già dalla scorsa puntata sembra aver deciso di voler trasformare Annozero in un luogo di dibattito pacato e approfondito.

 

È stato così che non dovendosi difendere da aggressioni e imboscate, Tremonti ha potuto sfoderare tutta la sua statura di leader politico nettamente al di sopra degli altri. Permettendosi addirittura di sorridere alla vignetta finale di Vauro dove si vede Bossi che tiene stretto Berlusconi per le palle…