Occuparsi di televisione ha sempre di più i suoi lati negativi. E forse è questo il motivo per il quale i critici di professione sono quasi tutti malmostosi e fegatosi: a forza di sorbirsi quotidiane schifezze, chi potrebbe essere di buon umore?

Le statistiche ci dicono che i palinsesti sono uguali a se stessi oramai da molti anni. Se in più ci mettiamo che su delitti come quelli di Cogne, Avetrana, sui drammi come quelli di Sarah ogni programma di informazione, ogni contenitore di intrattenimento ci si butta a pesce rovistando in ogni angolo per settimane… figuriamoci quando scoppia il caso del “bunga-bunga”.

In questi casi, in genere, il primo talk show che va in onda il giorno delle più scottanti rivelazioni, fa il pieno di audience. Al momento in cui scrive, Yoda non sa come sarà andato il Ballarò di ieri sera, ma teme non benissimo, perché nonostante il tema scottante, la trasmissione è risultata moscetta anzichenò. Potrebbe essere interessante chiedersi il perché.

La parte migliore è stata quella di Crozza: ironia ben più sottile di quella di Vauro, con la coscienza che bastava citare di striscio qualche titolo del Corrierone per sfiorare tematiche grasse, per non dire hard. Osservando Crozza, la Cortellesi, Albanese, ci stiamo rendendo conto che la più vera analisi sociologica e la più profonda disamina del momento politico la sanno fare loro.

Mentre gli altri, che siano ministri, parlamentari, direttori di giornale, sono sempre più prigionieri del gioco delle parti e della logica di schieramento. Se si vuol credere alla buona fede di tutti, molti interventi degli ospiti hanno fatto venire in mente a Yoda un pamphlet niente male, dal titolo “La manomissione delle parole”.

Se è vero, infatti, che tutte le circostanze vanno provate, e che bisogna essere garantisti per principio, bisogna pure ammettere che fosse vero anche solo il 10% di quanto emerge dalle intercettazioni, l’imbarazzo che sta travolgendo il paese anche nella sua immagine a livello mondiale dovrebbe farci chiedere come sia stato possibile arrivare a questi punti. E l’imbarazzo era palpabile durante la puntata di Ballarò, quasi ci fosse una gran desiderio di parlare d’altro e comunque di non approfondire più di tanto.

Dal punto di vista strettamente mediatico, le performance di Alfano e della Bernini sono apparse semplicemente eroiche. Di fronte a una tale massa di dichiarazioni concordanti, ma soprattutto di fronte al livello sociale degli invitati e soprattutto delle invitate, rifugiarsi nelle sottigliezze procedurali o nelle dichiarazioni di principio è apparso un esercizio veramente improbo. Il pensiero di Yoda va a quanti, per motivi ideali, si trovano e si troveranno in tv a difendere l’indifendibile. Ci sono momenti in cui la politica si rivela un mestiere davvero difficile.

 

Ma anche nel fare televisione, soprattutto in momenti così critici, si dimostra di che pasta si è fatti e di quanta dignità professionale si dispone. Si sa benissimo da che parte politica pende Floris, ma possiamo dire che complessivamente – forse proprio a causa della pericolosa scivolosità del tema – ieri sera ha cercato il più possibile di essere equilibrato. Temiamo molto di più il prossimo Annozero, e infatti Yoda vi dà appuntamento venerdì con il resoconto della prossima puntata di Santoro.

 

Se è vero quello che ha buttato lì con il suo dire pacioso Paolo Mieli, che probabilmente i magistrati hanno in mano ancora qualche grossa carta coperta, ne vedremo “di ogni”, per dirla con la Minetti.