La grafica è un po’ diversa, ma seguendo i primi minuti di Piazza Pulita, sembra di assistere all’anteprima di Annozero. Mozziconi di servizi giornalistici sulle manifestazioni di piazza degli indignati, musica incalzante, qualche dichiarazione strappata a frettolosi parlamentari scelti fra quelli che fanno fare la peggior figura alla categoria, Scilipoti in testa. Gli ospiti in studio sono inquadrati mentre osservano il vidiwall… Insomma, dall’ultima puntata di Annozero il tempo sembra essersi fermato.



Formigli è fortunato: i giorni sono drammatici, la realtà supera la fantasia, l’attualità fornisce ampia materia di cui discutere. Ma all’inizio le domande sono sempre le stesse, così come sono sempre uguali le litanìe servite come prime risposte dal Presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. De Magistris, Ainis, Giannini, Tosi, Battista… anche gli ospiti sono sempre gli stessi, che – a turno – stanno da Floris, da Vespa, da Lerner. Un po’ per il loro ruolo, un po’ perché sono personaggi che ben si prestano ad alimentare un dibattito televisivo.

Sullo sfondo compare uno stralcio di un articolo del New York Times: “Il lento declino dell’era Berlusconi sta rivelando il caos che è il parlamento italiano”. È un’amara verità, che a parere del vostro vecchio Yoda riguarda però davvero tutto il Parlamento, in ogni ordine di posti. Invero azzeccata e divertente l’interpretazione di alcuni passi del discorso di Berlusconi alla Camera, con un fumetto che illustra un ipotetico retropensiero traducendo i messaggi cifrati mascherati tra le righe del discorso. Giannini di Repubblica fa notare l’intrinseca debolezza dell’affermazione che “questo governo non ha possibili alternative perché non ce n’è un altro in grado di sostituirlo”. Già. Oramai sembra che anche gli avveduti ghost-writer del Presidente del Consiglio non si rendano conto neanche loro del vero significato delle parole.

Alla domanda rivolta a Battista sul perché Berlusconi non ha fatto cenno al Decreto sviluppo, l’editorialista del Corriere risponde che non poteva perché su questo Berlusconi sta ancora litigando con Tremonti. Battista sostiene che Berlusconi non dice il vero quando dichiara che questo governo è quello deciso dagli elettori, visto il gran numero di transfughi che c’è stato nei due sensi, sicché la maggioranza governativa non è affatto quella uscita dalle urne. Piuttosto illuminanti le dichiarazioni raccolte per strada da Frattini e Farina, che ammettono candidamente che molti – come Scajola – si agitano solo per farsi garantire la rielezione da Berlusconi.

Il programma continua nelle sue somiglianze formali ad Annozero, anche grazie alla presenza di una suffragetta come quella che c’era da Santoro. Bisogna dire però che Valentina Petrini ha meno birignao della radical chic Giulia Innocenzi, e interpreta con grazia aggressiva ma non affettata il ruolo dell’inviata dalla piazza.

Bella risposta dell’attore Elio Germano dalla piazza su cos’è l’antipolitica “È quella che in realtà vediamo tutti i giorni nei palazzi del potere”. Imbarazzante affermazione di Tosi, secondo il quale le opinioni non contano per il loro valore intrinseco, ma per la rappresentatività di chi le esprime, per cui l’opinione del sindaco De Magistris (e quindi anche la sua) in quanto sindaco, vale assai di più di quella del singolo attore Elio Germano. Yoda si stropiccia le sue lunghe e pelose orecchie: semplicemente da non credere. C’è una palese differenza tra i giovani rissosamente ideologici selezionati dalla Innocenzi e i ragazzi determinati ma lucidi presentati dalla Petrini.

De Magistris cavalca la protesta di piazza riprendendo il concetto di bene comune, in cui vanno iscritti l’acqua, la cultura, le spiagge, la salute, che non possono essere più appannaggio solo di un capitalismo morente. Pubblicità.

Buona l’idea di chiedere a un giovane imprenditore di cosa vorrebbe fare “piazza pulita”. Inquadrato dal basso con luci taglienti, il giovane parla in maniera semplice e convincente della necessità di essere liberati da burocrazie, tasse, lungaggini notarili, pastoie di ogni genere.

Incalza un altro interessante servizio sui problemi in casa della Lega. Con triste dignità il sindaco di Macherio rimpiange una Lega che non c’è più. A Radio Padania vengono zittiti gli ascoltatori che protestano contro una gestione centralista che blocca i congressi per nominare i segretari graditi a Bossi e al suo inner circle. Formigli provoca il sindaco Tosi, che si arrampica sui vetri e cerca di glissare. Gli fa vedere l’immagine di Bossi che sbadiglia vistosamente accanto a Berlusconi, ma Tosi si schermisce e minimizza. Certo l’immagine è imbarazzante, e facilmente farà il giro del mondo come sostiene Formigli. Ma Tosi sguscia via e minimizza: invitato perché in passato non ha fatto mistero del suo pensiero liberamente alternativo, delude Formigli rientrando pubblicamente nei ranghi, sostenendo improvvisamente che le questioni interne del movimento non si dibattono in tv. Pubblicità.

Dibattito tra Gasparri e i ragazzi intervistati dalla Petrini, ovviamente un dialogo tra sordi. De Magistris invita anche lui i ragazzi a non essere violenti, ma ricorda che c’è gente che ha ispirato le violenze a Genova e ora è ai vertici dei Servizi (riferendosi a De Gennaro). Nella discussione assai animata, Giannini porta Tosi ad affermare che se la violenza è di Stato è un tantino più grave di quella dei ragazzi. Pubblicità…. (ma quanta ce n’è a La 7? Davvero troppa).

La seconda persona che chiede di fare piazza pulita è una ragazza diciottenne della Sapienza di Roma che denuncia la situazione dei precari e che invoca la libertà di poter desiderare di cambiare un modo dominato dall’1% di finanzieri. Altro interessante servizio in cui i poliziotti denunciano il grave stato in cui versano a causa dei tagli imposti agli uffici, al punto che si comprano le sedie, la carta e le matite. De Magistris fa notare il paradosso in base al quale in piazza sono costretti a fronteggiarsi poliziotti così maltrattati e precari disperati.

Mentre Gasparri e la Guzzanti comparsa in piazza si insultano reciprocamente, Battista sottolinea che l’intervento del giovane imprenditore rivela il fallimento della cosiddetta rivoluzione liberale cui si ispirerebbe l’attuale governo. Tosi chiede alla Guzzanti cosa farebbe per risolvere la crisi finanziaria, e lei risponde che almeno loro stanno facendo convegni. Giannini non trova la risposta soddisfacente, Gasparri ricomincia con le litanie sui dati della disoccupazione italiana inferiore alla media europea, sulla lotta all’evasione, eccetera.

Così il corto circuito ricomincia, e ci si accorge che la trasmissione è servita a far capire che è difficile trovare da qualsiasi parte (in Parlamento, in piazza, negli studi televisivi) un segno di speranza verso l’esistenza di leader capaci di spingere il Paese verso una qualsiasi forma di rinascita. Pubblicità (ancora!: e sono le 23:55!).

L’ultimo a chiedere di fare piazza pulita è un pensionato che propone di dare una piccola parte del proprio assegno a un fondo per i giovani precari. Chiedendo di fare piazza pulita di chi non dà valore al merito. Carico da undici a mezzanotte passata: si mostra l’intercettazione di quel Favata che portò a Berlusconi la chiavetta con l’intercettazione di Fassino e Consorte. Gasparri si scalda domandando come mai si parla di questa intercettazione e non dei milioni di altre. Giannini spiega dove sta la differenza: secondo lui, quell’intercettazione era illegale perché non faceva parte di nessun procedimento ed era stata trafugata e pubblicata del tutto illegalmente da Il Giornale.

Inoltre si domanda se la Lega trangugerà anche la legge sulle intercettazioni. Tosi ammette che Reguzzoni ha segnalato a Berlusconi che non sono una priorità. Battista ricorda che però ci sono troppe intercettazioni, al che De Magistris gli ricorda che oggi invece si fanno troppi reati.

È già mezzanotte e mezzo: ripensandoci la trasmissione non è stata così male, pur denunciando molte pedisseque imitazioni di Annozero. Formigli sta migliorando, ma dovrebbe farla più corta, mettendo meno carne al fuoco. Ne guadagnerebbe l’attenzione e il gradimento del pubblico.

Ma si dovrebbero fare meno interruzioni pubblicitarie…e quindi è vero che si nasce incendiari, ma si muore pompieri…