L’Infedele inizia passando dal Magnificat di Bach a una citazione dantesca dal VI° Canto del Purgatorio: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”. Così il grande moralizzatore Lerner inizia una puntata dell’Infedele che dovrebbe essere dedicata alla questione morale di cui si discute ininterrottamente da giorni dopo la notizia delle indagini a carico del Presidente del Consiglio sulle “Arcore’s Nights”, come recita un assai divertente e cliccatissimo video di You Tube.
Poi in realtà comincia intervistando Mucchetti sul futuro della Fiat, dopo le dichiarazioni di Marchionne di un possibile abbandono di Torino per l’America. Mucchetti non smentisce il suo cinismo e si dichiara molto pessimista sul patriottismo della casa automobilistica… sempre meno italiana nei fatti concreti. Così L’infedele segue lo schema di Annozero, buttando lì tematiche roventi senza approfondirle.
Sotto un quadro di Hayez, “l’Italia prostituita”, Lerner interpella uno storico di vaglia, Adriano Prosperi, della Scuola Normale di Pisa. Lo storico afferma che il Premier è occasione di vergogna in Italia e all’estero: vergogna che però in Italia tocca una minoranza, perché la maggioranza assolve il Premier perché in realtà si autoassolve. Messori sostiene che l’insensibilità etica attribuita agli italiani potrebbe invece essere sinonimo di una certa umanità, di una certa tolleranza di origine gesuitica, ricordando il motto “qui vitia odit, hominem odit”. E quindi chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Prosperi controbatte con molta pacatezza, ricordando che quando l’articolo 54 della Costituzione sottolinea la necessità del “decoro” da parte di un rappresentante delle istituzioni, di fatto sembra non rendere accettabile che vizi privati diventino vizi pubblici. Obbligando Messori ad ammettere che ha ragione il cardinale Bagnasco quando ha invocato la sobrietà degli uomini politici.
Viene il momento di Straquadanio: difensore extra-ordinario e per principio del Premier, attacca con il solito ritornello “che non si può giudicare da brandelli di intercettazioni e da arbitrarie ricostruzioni da parte di una magistratura da sempre nemica politica del Premier”. E Lerner, molto astutamente manda in onda alcuni spezzoni della manifestazione del Palasharp, con frasi di sdegno civile pronunciate da Zagrebelsky, Eco, Saviano.
Dopo la pausa pubblicitaria, chiede alla Meli (Corriere della Sera) se la protesta del Palasharp ha davvero presa nella società, e la Meli ritiene di no. Alle domande se circolino davvero delle foto “pericolose” su Berlusconi, il direttore di Oggi Brindani afferma che al momento si tratta solo di “si dice che…” e che lui non ne sa di più. Lerner butta lì che all’asta delle foto potrebbero partecipare anche i giornali di proprietà della famiglia del Premier, che quindi potrebbero volerle acquistare per sottrarle al mercato.
Se anche si vedessero foto compromettenti, secondo Prosperi, però, l’opinione pubblica non si sposterebbe più di tanto, perché in realtà gli italiani hanno una morale molto elastica e in questo caso si dimostrano pure guardoni compiacenti. Messori ribadisce che secondo lui i veri cristiani sono tolleranti e ritengono che Berlusconi sia veramente un povero perseguitato, spiegando in questo modo la mancata reazione che gli stranieri non capiscono.
Interessante la testimonianza di Sabrina Matera, già compagna d’altalena della Minetti nel programma televisivo Scorie, che ha deciso di lasciare un’improbabile carriera televisiva per sottrarsi a un penoso circolo vizioso e affermare che le ragazzine carine non devono essere necessariamente ritenute ragazze di facili costumi.
Francesca Izzo, organizzatrice della manifestazione delle donne “Se non ora quando”, prova a spiegare da dove proviene l’indignazione di molte donne, stigmatizzando l’intervento di Ostellino sul Corriere quando scrisse che in realtà “le donne sono sedute sulla loro fortuna…”. Affermazione che assai curiosamente Messori condivide. Segue un servizio in cui diverse parlamentari del Pdl rivendicano la loro dignità sostenendo che la difesa della donna da parte delle donne di sinistra sia almeno sospettabile di strumentalizzazione e di moralismo a corrente alternata.
Francesa Izzo cerca di controbattere al servizio, ma è troppo snobisticamente sussiegosa, e quindi “acchiappa” l’audience con molta minore presa. Molto più efficace il professor Prosperi che assai pacatamente ripete alcune verità emerse dalle intercettazioni… ritenute da Straquadanio “pura invenzione”. Fedele al suo ruolo, cerca di guadagnarsi impropriamente spazi sovrapponendosi a Prosperi, e di fronte ai richiami di Lerner minaccia (che novità!) di andarsene, in puro stile Santanchè.
Segue un servizio sulla “generosità” del Premier, contenente un’implicita domanda sul carattere alquanto interessato di tale particolare forma di carità. Incredibilmente Messori sembra trovare scuse bibliche e teologiche per tutto, risultando pure un tantino imbarazzante. Iezzi, della Lega sostiene addirittura che al loro popolo le serate di Arcore non interessano e non creano imbarazzi: evidentemente non ha il tempo di ascoltare le rimostranze in proposito di molti ascoltatori di Radio Padania.
Lerner fa ascoltare l’affermazione del parlamentare avvocato Paniz che alla Camera ha sostenuto che Berlusconi ha telefonato in Questura per informarsi di Ruby per evitare, come Presidente del Consiglio, una crisi diplomatica con un paese vicino. Chiede maliziosamente a Straquadanio se personalmente ci crede davvero. Di fronte alla sua risposta positiva, il vostro Yoda – dall’alto della sua veneranda età e della sua conoscenza di svariati mondi – non riesce a trattenersi e si chiede invero come sia stato possibile che 316 eletti nel Parlamento italiano abbiano potuto sottoscrivere una tale risibile convinzione…
Dopo la pubblicità, Lerner mostra un servizio con un’intervista alla Zanicchi che spiega perché la sera in cui Berlusconi l’ha invitata ad abbandonare la trasmissione non s’è alzata per rispetto al pubblico e al programma. La simpatica cantante ammette di aver chiamato il Presidente per confrontarsi sulle richieste di partecipare a varie trasmissioni, ma di non avere avuto udienza. E Lerner sottolinea la grande signorilità con la quale la Zanicchi ha ribadito la sua fedeltà al premier, nonostante la solitudine in cui è stata lasciata, mantenendo comunque la propria dignitosa indipendenza.
Incredibilmente Straquadanio sostiene ancora una volta che lui non crede a nulla di quanto affermato della Procura, negando anche l’evidenza delle intercettazioni, e negando pure lo stato di emergenza morale che emerge dall’intera vicenda. Per soprammercato minaccia tutti quelli che non la pensano come lui sostenendo che “andranno a schiantarsi come accadrà alla Procura di Milano”.
Che dire? La puntata dell’Infedele è risultata meno giustizialista del solito, e nonostante le certezze di Straquadanio lo stato di emergenza morale in cui si trova il paese è emerso invece chiaramente. Come risulta dall’editoriale di Tracce sul tema, e che il vostro Yoda, condividendolo dalla prima all’ultima riga, invita a leggere per capire a che punto siamo e cosa possiamo fare per uscirne.