Apostrofa direttamene Berlusconi, Santoro. Gli chiede come sia possibile pensare che un solo servizio di Annozero sia più potente della potenza di fuoco di tutti gli altri telegiornali schierati con lui. Poi lo sfotte per aver detto di aver visto le registrazioni di Annozero in cassetta…si aggiornasse, vivaddio!

Annozero può cominciare.



E inizia con poche terribili immagini del disastro di Chernobyl.

Un servizio mostra Formigli che con molto coraggio, si avvicina al reattore, dove la radioattività è 160 volte quella normale. Si aggira per i condomini e le scuole abbandonate di colpo, dove la radioattività è tuttora altissima.

Interviene per prima Daniela Santanchè, che ammette la drammaticità dell’evento, e ancor più di quello di Fukushima. Sostiene che proprio perché si ha a cuore la salute dei cittadini, il Governo ha deciso di sospendere ogni decisione sul nucleare.



Poi si stupisce che Santoro non si accorga che la sua trasmissione sia schierata a sinistra. E Santoro preferisce non commentare.

Si capisce che dopo aver comunque contribuito a rinforzare le ragioni di chi ha vinto le elezioni, ora Santoro si appresta a rinforzare quelle di chi vuol vincere i referendum. Così dà la parola a Marino che fra le altre cose riporta i dati dell’Istituto di Meteorologia di Vienna che afferma che a Fukushima la fuoriuscita di cesio radioattivo è stata superiore a quella di Chernobyl.

Suspence per il collegamento con Celentano che ancora non è ancora arrivato, intanto dallo Studio, Formigli mostra un altro suo servizio dall’Ospedale di Neurochirugia Pediatrica dell’Ospedale di Kiev, in cui si vedono molti bambini nati malformati in attesa di operazioni, o appena operati per gravi tumori. Secondo i clinici dell’ospedale, le radiazioni hanno cambiato il codice genetico delle giovani generazioni, predisponendoli a tumori e malformazioni. Immagini molto forti, che evidenziano l’eroismo del chirurgo Orlov che opera da anni senza risorse, e la tristissima situazione di famiglie colpite da queste disgrazie.



A Chicco Testa (soprannominato da tempo con successo da Dagospia Chicco “festa”), ex ecologista convertito al nucleare, tocca l’ingrato compito di intervenire dopo un servizio così commovente. Sostiene che i combustibili fossili provocano milioni di morti, molte di più di quelli provocati dall’energia atomica.

Il fuoco incrociato attivato da esperti di diversa opinione, che come al solito si danno battaglia a colpi di cifre, reciprocamente contestate, fa crescere subito la confusione in studio, mentre Santoro non fa mistero di attendere l’intervento di Celentano, finalmente arrivato nella postazione di Ruotolo, ma che non si è ancora deciso a parlare.

Intanto la Santanchè inaugura a sorpresa la nuova linea del Piave: il Governo guarda con interesse al referendum, in quanto istituto profondamente democratico.

Travaglio, implacabile come sempre grazie al suo archivio, estrae dal cilindro tutte le citazioni di Berlusconi e di ministri vari che da sfegatati nuclearisti hanno fatto via via marcia indietro, fino a cercare di sminare i referendum con un decreto che semplicemente rinvia di un anno la disamina del problema. Secondo Travaglio il Governo ha fatto di tutto per non fare svolgere i referendum, a causa di troppi interessi legati a quelli dell’acqua e soprattutto a quelli del legittimo impedimento.

Celentano senza mezzi termini dice che il quorum è un fatto di vita e di morte. Afferma che Pisapia e De Magistris faranno benissimo, e che in particolare De Magistris riuscirà ad addestrare i napoletani a fare la raccolta differenziata. Come già Lupi, la Santanchè dice che Celentano è il suo cantante preferito, ma Celentano non si intenerisce e gentilmente ribatte che ogni volta che la Santanchè appare in studio il livello di odio sale.

Onofrio, direttore di Greenpeace sostiene che si è fatto di tutto per non informare sul referendum, che le notizie di Fukushima sono sparite dai TG, e che a 10 giorni dal voto i cittadini non sanno nemmeno di che colore sono le schede.

Il senatore Marino ricorda che nessuno ha ancora parlato delle scorie nucleari, di cui secondo il premio Nobel Rubbia non esiste ancora un metodo sicuro di stoccaggio e conservazione, per cui la scelta nucleare significa vincolare ad un rischio sconosciuto le future generazioni per milioni di anni.

Di fronte ad un giovane introdotto dalla Innocenzi, che chiede a Celentano come fa a tollerare però le pale eoliche e il fotovoltaico invasivo, Celentano risponde che non gli piacciono nemmeno quelle soluzioni, ma che a prescindere, innanzitutto, non si può accendere una energia che non si potrà mai più spegnere e controllare, come dimostra Cernobyl. E quindi bisogna votare sì al referendum.

Dopo la pubblicità si mostra un apocalittico montaggio di immagini realizzato da Celentano sulla sua canzone che parla di nucleare. Una visione terrificante di disastri ambientali, bambini malformati, devastazioni. Che il prof. Battaglia ritiene un eccessivo carico di emozioni visive che oggettivamente con il nucleare non c’entrano (come le moltissime immagini di tsunami). Ma i ragionamenti del professore nulla possono contro le emozioni. Prova comunque a chiedere al prof. Marino come si fa a rispondere alla richiesta del picco di 60 gigawatt che avviene d’inverno alle sette di sera con le energie rinnovabili che non sono sempre disponibili. Ma le voci si accavallano e la risposta non arriva.

Celentano ribadisce che occorre dire no al nucleare non solo per salvare l’Italia, ma la Francia, l’Europa e il mondo da una opzione nucleare che richiede 25.000 anni per essere spenta in caso di incidente.

Dopo tanta tensione Vauro fa ridere poco, come al solito.

Santoro annuncia molto sorridente l’ultima puntata ancora più dirompente a favore dei sì al referendum. Tanto se arrivassero multe, se le prenderà la Rai. Mentre lui, se sono vere le indiscrezioni in possesso di Yoda, avrà finalmente abbandonato di nuovo il servizio pubblico…