Rieccolo, bello come il sole, il conductor maximus, pasciuto, contento e anche fortunato per il fatto di poter riprendere “Servizio Pubblico”, proprio il giorno dopo che Berlusconi ha annunciato di ritirarsi dall’agone politico, almeno come candidato Premier. Assai facile per Santoro ricordare che a Berlusconi molti anni fa aveva preannunciato che sarebbe stato del tutto inutile entrare in politica, perché proprio la politica tentacolare lo avrebbe asfissiato nelle sue spire…Servizio Pubblico può così cominciare, con gli inseguimenti di un giovane e barbuto giornalista a una bella infilata di parlamentari indagati o già condannati che per la maggior parte cercano di non rispondere, imbarazzati, seccati, ovviamente infastiditi. Breve intermezzo di Grillo che ricorda la corruzione diffusa in Parlamento per introdurre uno dei principali ospiti della serata: il sindaco Renzi.

Il quale finalmente comincia a parlare di programmi e di cosa vorrebbe si facesse nei primi cento giorni della nuova legislatura, come ad esempio una vera legge contro la corruzione. Ma dato che il dialogo si sta facendo serio, Santoro sposta il discorso sulla notizia del giorno, il passo indietro di Berlusconi, e passa la parola a Fini, che inopinatamente vuol parlare prima di tutto di legalità, ricordando che è per quel motivo che ha rotto con Berlusconi.

Santoro gli dà un assist per difendersi ancora una volta sulla faccenda della casa di Montecarlo, prendendo spunto dalle nuove notizie riferite dall’Espresso sul coinvolgimento dei familiari di Fini in società off-shore che hanno a che fare con la proprietà della famosa casa. Il Presidente della Camera glissa elegantemente, affermando che son cose “al massimo” personali, e che lui comunque non ha mai sottratto soldi né pubblici, né privati a chicchessia.

Altro ospite “del momento” è Della Valle, che non riesce a dire altro che la situazione è confusa, poco chiara, e che magari tra qualche mese salterà fuori qualcosa di nuovo. Sottolinea che Monti ha ridato credibilità al Paese, e Renzi concorda. Ricordando però che il suo governo su tante questioni si è fermato all’annuncio. Curiosamente, critica l’economista di sinistra Krugman, contrario al troppo rigore, osservando piuttosto intelligentemente che se la cosiddetta spesa intermediata si fa sprecando i soldi, è meglio non farla. Come dargli torto? A Giulia Innocenzi, suffragetta radical-chic, tocca per il momento il ruolo della valletta/internet, lanciando sulla rete il giochino “Chi vuoi eliminare?” con coppie tipo Alfano-Maroni, ecc.

Fino  a questo momento, trasmissione insolitamente tranquilla.

Pubblicità.

Per cercare di drammatizzare un po’, come da suo solito, Santoro introduce la fidanzata di Pasquale Romano, ucciso per errore dalla camorra. Che denuncia l’abbandono dello Stato  chiedendo che venga in aiuto di chi ha deciso di non avere paura. Santoro ritorna a sostenere le tesi di Krugman, auspicando che si torni a spendere di più per poliziotti e insegnanti… certo assai facile a dirsi dopo aver presentato il dramma di Scampia. Ritocca a Fini, che cerca inutilmente di fare lo statista e l’economista… e la trasmissione si riammoscia.

Santoro chiede a Della Valle se invece che pensare solo a non alzare il debito, non sia meglio fare un po’ di debito in più per rilanciare la crescita. Della Valle in realtà glissa, e preferisce prendersela indirettamente con la Fornero e con i ministri che non sanno comunicare: insomma, il tanto atteso Santoro si muove a zig zag come sempre tra argomenti seriosi e altri più drammatici, ma senza tenere alta come al solito la tensione. Ci prova introducendo la sindachessa di Alessandria che espone la gravissima situazione del suo Comune in bancarotta e delle risposte finora mancate del Governo.  Si riprende la questione dei fondi che mancano e Renzi ha buon gioco a sciorinare numeri sul mancato utilizzo di 50 miliardi di fondi europei, e ancora più buon gioco, in un finalmente un po’ animato dibattito con Fini, nel rimproverargli di aver fatto parte di una classe dirigente che non è stata capace di combattere la burocrazia che rallenta tutto, fondi europei compresi.

Ovvii applausi, Fini touchè.

Dopo la Pubblicità, inutile siparietto con la suffragetta Innocenzi che insegue Monti e Profumo facendo finta di fare domande provocatorie che non potranno avere risposta. Riesce a incastrare il malcapitato Giarda, che dall’alto delle sue orecchie cerca di barcamenarsi alla meno peggio (più peggio che meno…) e alla fine però le rinfaccia la cosa giusta: “Lei non fa domande, esprime precise sue convinzioni”. Il tutto sembrava una brutta copia delle interviste di Staffelli a “Striscia la notizia”.

Ricorrendo all’invenzione dei personaggi Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo, Travaglio sfotte da par suo il governo Monti, dimostrando che con la nuova legge anticorruzione, dei parlamentari condannati non se ne salva uno solo, Ciarrapico!

Alla sempre bella e aggressiva Luisella Costamagna, antica compagna d’arme di Santoro, tocca il compito di fare domande e obiezioni pepate a Renzi. Ci prova, ma Renzi risponde per le rime un po’ facendo il toscanaccio e avendo buon gioco nel chiedere democrazia di parola. Chiarisce che non ce l’ha con D’Alema per un fatto anagrafico, ma per tutte le questioni irrisolte e le situazioni mai cambiate, mentre sono stati cambiati molte volte il nome e i simboli del partito.

La Costamagna prova a mettere il pepe sulla coda a Fini, rinfacciandogli Fiorito un tempo membro di An e il fatto di aver contribuito alla depenalizzazione del reato di falso in bilancio quand’era insieme a Berlusconi. Gli ricorda i molti strappi e la poca autocritica. Fini sguscia ammettendo almeno che sul falso in bilancio ha dovuto abbozzare per non far crollare la coalizione, ma quando ha ritenuto che la misura fosse colma è stato poi capace di rompere.

Dall’alto della tribuna degli indignati, Dragoni ricorda che mentre Fiorito ha rubato un milione di euro, l’industriale Riva ne ha rubati cinquanta evadendo l’Iva con un sistema di false fatturazioni internazionali. Inoltre, s’è pure comprato l’Ilva, lucrando in pochi anni 4,5 miliardi sull’affare dell’acciaio, a spese della salute dei tarantini. Si vuol dimostrare che se i politici sono peggio, gli industriali non sono meglio, e qui viene bene il coinvolgimento di Della Valle. Che chiarisce con molta semplicità che il mondo del lavoro vero è fuori dalle “cricche” che si sono scambiate favori con i politici, e che spera ardentemente in un ricambio della classe politica perché quella che ha fallito non è più minimamente credibile. Poi attacca ancora, ma molto lucidamente, Marchionne e gli Agnelli, ricordando che avendo avuto tutto regalato dal Paese non possono andarsene facendo finta di niente. E attacca pure il governo Monti (incluso indirettamente il ministro delle Infrastrutture), in quanto responsabile di aver capito benissimo cosa sta avvenendo e di fare altrettanto finta di niente.

Giulia Innocenzi annuncia il risultato del giochino della torre: il 69% vorrebbe buttare giù Alfano, e solo il 33% Maroni. Ohibò…

A sorpresa, si manda in onda un’intervista a Ruby detta rubacuori. Fa un po’ la vispa Teresa, poi ammette che la sua convivente Michelle faceva la prostituta, e la giornalista che la intervista ha buon gioco nel chiederle come mai la Minetti l’ha affidata a una prostituta. Cerca di spiegare come fosse la cosa più normale del mondo che un anziano premier la tenesse a casa propria sveglia fino alle 5 del mattino a parlare solo di politica, ricominciando alle 6, e aiutandola molto economicamente. Si lascia scappare che i balli ad Arcore erano osé, tutto dipendeva dalle ragazze, “comunque adulte, maggiorenni e vaccinate” (altro che cene eleganti…). Niente ammissioni clamorose, ma la descrizione di un contesto che smentisce chiaramente le affermazioni fatte da Berlusconi in tribunale sull’intera vicenda. In questo senso è stato uno scoop.

Si finisce come al solito con Vauro, che ha buon gioco nel prendere in giro la Fornero – che oggettivamente se lo merita – e nel mostrare qualche vignetta un po’ più divertente del solito. Ma se non è zuppa e pan bagnato, come la trasmissione, che è stata una sorta di rodaggio del rientro nell’agone televisivo da parte di Santoro. Nulla di che, buona performance di Renzi e di Della Valle nella seconda parte, moscetto tutto il resto, Fini in testa. Vediamo alla prossima che succede. Per il momento “Piazza Pulita” di Formigli risulta più ricca di tensione narrativa e televisiva.