Prima ancora che le Olimpiadi abbiano inizio, si può dire fin d’ora che la partita televisiva potrebbe essere vinta da Sky su Rai per 20 a 2. Questa è la cifra risultante dalle proporzioni delle ore che verranno trasmesse: 2000 da Sky e 200 dalla Rai. Il declino del Servizio Pubblico (?) lo si deduce anche dal confronto con le ore trasmesse dalla Rai in occasione delle Olimpiadi di Pechino, che furono 800. Ma anche dalla scarsa capacità di pianificazione dell’impiego dei nuovi media, dato che a quanto pare i servizi internet della Rai si potranno limitare al diritto di cronaca senza la possibilità di rivedere gli eventi.
Per questa occasione Sky non solo si è aggiudicata molti più diritti, ma si propone di sfruttarli con uno spiegamento di tecnologia tale da far felici gli abbonati e conquistarne di nuovi. Tredici saranno infatti i canali dedicati, di cui dodici in alta definizione e uno in 3D. Tutte le gare saranno seguite da telecronisti vicini ai luoghi delle performance, assistiti da 64 opinionisti specializzati. Tutte le 959 medaglie verranno seguite, con una copertura del 100% delle gare degli azzurri. Mentre la Rai, con un solo canale e un altro in HD seguirà soprattutto gli atleti italiani.
Da rilevare che su Sky sarà possibile seguire anche la programmazione di Eurosport che manderà in onda sintesi dei momenti salienti. Altra notevole opportunità di fruizione offerta da Sky è costituita dal tasto verde, che permetterà di accedere a dodici finestre con i differenti canali così da poter scegliere il preferito o seguirne uno con un occhio agli altri. E non è finita! Altra notevole innovazione è la possibilità di seguire le gare, oltre che sulle applicazioni per I-Pad, anche in diretta sul pc dalla pagina Facebook di Sky. Insomma, non resta che sottolineare che l’occasione verrà sfruttata al meglio per mostrare ai potenziali abbonati le sostanziali innovazioni offerte da un ben organizzato gestore di Pay-tv.
Mamma Rai dimostra invece di essere in crisi di soldi e di idee, visto che quei pochi soldi che ha vengono spesi in inutili doppioni (ma chi guarda ancora il televideo, a fronte di cosa si può fare con un abbonamento annuale del costo approssimativo di 4-5 cene al ristorante?). Senza dimenticare che è proprio in questi momenti di crisi che le famiglie con gli amici se ne stanno in casa per godersi economici convivi autogestiti davanti a un bel 50 pollici…
E a nulla contano le risibili polemiche di qualche telecronista Rai che ha pure il coraggio di sostenere che i giornalisti Rai “sono il servizio pubblico per definizione” mentre quelli di Sky sarebbero poco esperti e improvvisati.
Ma non vale nemmeno la pena di occuparsi di queste diatribe di bassa lega. Vedremo come andrà alla prova dei fatti, ma il vostro vecchio Yoda pensa proprio che non ci sarà partita: anche perché è immaginabile che saranno sempre meglio le splendide immagini commentate da sconosciuti telecronisti assistiti da specialisti di ogni disciplina che gli sproloqui di qualche bollito “bisteccone” o di qualche querula “rifatta” del cosiddetto servizio pubblico. Prepariamoci quindi a godere lo spettacolo delle gare rese disponibili in molti modi grazie alle tecnologie interattive sapientemente utilizzate.
Da seguire sicuramente in HD lo spettacolo dell’inaugurazione, curato dal premio Oscar Danny Quayle (regista di Traisnpotting e The milionarie) che dovrebbe cominciare con i rintocchi di un campanone da 27 tonnellate realizzato dalla fonderia che ha fuso il Big Ben e dovrebbe finire con una performance del sempre splendido Paul McCartney. Molto, ma molto, ma mooooolto più modestamente, dall’Italia si propone un concerto dedicato agli atleti azzurri al Queen Elizabeth II Center del “concertista più amato dai giovani” (sic) vale a dire di Giovanni Allevi, il sedicente Mozart del Duemila. Che dire? Speriamo che i nostri atleti si dimostrino più seri e preparati di questo novello “pifferaio di Hamelin”… Yoda si augura proprio che non ci vadano e si concentrino sulle molte medaglie alla loro portata.