Mentre voi italioti continuate a bollire per nulla rinfrescati (anzi, disturbati) dalle bordate di Capitan Renzassa, il vostro vecchio Yoda riflette scuotendo le orecchie pelose mentre scorrono sullo schermo del ricevitore interstellare giornali e blog. Leggendo gli articoli di alcuni autorevoli editorialisti, il vostro vecchio maestro Jedi si conferma sempre di più nella convinzione che ancor più che nella Prima Repubblica la Rai si dimostra la metafora, la cartina di tornasole, lo specchio dell’Italia. Un’Italia di serie B (“il servizio pubblico del paese – ha detto Di Vico sul Corriere – della Bbc ha preso solo la lettera B di serie B…”), mentre il Paese è governato da un politico provinciale (hanno sottolineato Maltese e Cacciari). Accidenti.
Tornando sull’argomento del servizio pubblico, è evidente che il Nazareno bis – su cui si reggerebbe l’accordo per la nomina del nuovo Cda – è un accordo al ribasso, come appaiono sempre più spesso gli accordi chiusi da Gianni Letta. Una Rai debole ma non morta del tutto conviene a Mediaset, mentre una Rai totalmente in mano al premier conviene a Renzi, che scendendo continuamente nei sondaggi pensa di risalire strabordando dagli schermi – di più ancora di adesso – a ogni ora del giorno, magari facendo chiudere, per motivi strettamente editoriali (naturalmente), i programmi dei conduttori a lui poco simpatici. Ma il desiderio di raggiungere risultati nel brevissimo potrebbe rivelarsi un boomerang mica da ridere.
Tuonando a più non posso, il presidente della Vigilanza Roberto Fico (5 Stelle) è riuscito a impedire che contestualmente alla nomina del dg Campo Dall’Orto si nominassero – com’era stato fatto trapelare – anche due vicedirettori generali, “il renziano De Siervo e il centrista Leone”. “Sarebbe davvero assurdo – ha giustamente rilevato Fico – che senza ancora aver preparato uno straccio di progetto editoriale, il cda sia in grado di nominare i videdirettori che dovrebbero attuarlo…”! Così, dato che c’è un limite all’indecenza, è stato tirato il freno, almeno per l’estate. E grazie ai grillini che stanno facendo politica seria, cioè dicono e fanno quel che pensano. Mentre Renzi fa sempre più spesso l’opposto di quel che dice! Proprio per questo è assai probabile che dopo il cda del 2 settembre vi toccherà leggere uno scarno comunicato in cui si afferma, che, contestualmente alle prime riflessioni, sono stati nominati i vicedirettori generali… che sembrano far parte a tutti gli effetti dell’accordo!
Ora il vostro vecchio Yoda, che ha orecchie lunghe e tanti recettori in giro per le imprese dei media, su De Siervo come responsabile commerciale non ha brutte referenze, ma su Leone… Tutti ne parlano a mezza bocca perché hanno una paura incredibile di questo Ercolino-sempre-in-piedi che da molti anni fa il bello e il brutto tempo in Rai, protettissimo e difeso a oltranza da Gianni Letta. Yoda lo ha già detto, ma per il degrado raggiunto dai contenuti della tv pubblica (riconosciuto da tutti, ma proprio da tutti) se si potesse indire un tribunale stile Norimberga sui delitti di carattere editoriale e culturale (in senso lato), Leone sarebbe il primo a dover comparire alla sbarra degli imputati, poi con lui il leghista Marano e infine un bel un po’ di loro collaboratori.
E invece no, a fronte di una sbandieratissima esigenza di rinnovamento, l’accordo al ribasso prevede di nominare vicedirettore generale per il prodotto proprio quel Leone lì, da moltissimi anni responsabile a vario titolo del degrado tanto stigmatizzato da Renzi. Ma il leoncino sempre difeso da Letta, non ha solo quelle responsabilità. Basta fare un giro sulla rete per trovare notizia di suoi possibili coinvolgimenti nella sovrafatturazione dei film acquistati da Rai Cinema, di cui è stato amministratore delegato fin dalla nascita. Fittipaldi de L’Espresso, in uno dei suoi puntuali articoli di un anno fa, si fa un sacco di domande, e anche Yoda, che si è preso la briga di dare un’occhiata ai bilanci pubblici di Raicinema, si domanda perché la Corte dei Conti – nonostante le inchieste della magistratura – non voglia cercare di capire come mai in pochi anni siano stati spesi due miliardi di euro, abbattendo poi ogni anno in forma cospicua il valore del magazzino… Come mai Gubitosi, tanto attento ai conti, non ha pensato di far fare una “due diligence” da un advisor indipendente sul valore del magazzino cinema, che a sentire Fittipaldi è zeppo di film inguardabili persino dal punto di vista tecnico? Anche Fico, come presidente della Vigilanza, dovrebbe chiederla, e non accontentarsi delle inutilissime audizioni… in fondo si tratta di denaro pubblico, e tanto, ma proprio tanto!
Nell’articolo de L’Espresso tra le altre cose si scopre che il numero due di Raicinema, Carlo Macchitella, è stato arrestato per tangenti sulla compravendita di film proprio il giorno prima di essere nominato – sì proprio lui – nuovo Ad di Raicinema! Il caso vuole che dopo essersi preso tutte le colpe e aver patteggiato, si scopre che ora fa serenamente il produttore ricevendo commesse dalla Rai… Ma è mai possibile? Non esiste un albo dei fornitori che impedisca che un condannato lavori per la tv pubblica nel campo per il quale ha patteggiato? O magari ha intestato la società alla moglie o qualcosa di simile? In molti sussurrano che questa sarebbe la ricompensa per il suo silenzio, novello Greganti: certo molte altre spiegazioni sono difficili a trovarsi data la sua situazione giudiziaria…
L’altra cosa che invece è tecnicamente assai tragicomica, riguarda il possibile incarico a Leone con la missione di ringiovanire la Rai. Proprio pochi giorni fa sul Corriere della Sera è stato ricordato che il 60% degli ascolti Rai è costituito da un pubblico di anziani. Ancorché geniale e – ci riferiscono – molto ambizioso, Campo dall’Orto dovrebbe “ringiovanire” la Rai con il Leone protetto da zio Gianni, che a sua volta proteggerà Vespa per via del nipote a quanto pare entrato in prima fila nella trattativa al ribasso…
Ora queste sono cose da addetti ai lavori, ma se gli obiettivi sono rinnovare e ringiovanire la programmazione della Rai (il che in prima istanza porta per sua natura alla perdita dello zoccolo duro degli anziani) a causa dell’improvviso e inevitabile calo di share, tutti i nuovi vertici si dovranno apprestare ad andare in ufficio con l’armatura! Come al solito, i più attenti sono i 5 stelle: Grillo, evidentemente informato da Casaleggio, attacca la neo-presidente, ricordando i modesti per non dire nulli risultati raggiunti dalla Maggioni a RaiNews 24, che con 120 persone in organico ha un prefisso da numero telefonico, e sulla rete è ininfluente… come quasi tutti i siti della Rai.
Il perché è molto semplice: il web è sempre stato visto con sospetto dagli uomini della tv tradizionale, e al massimo usato come supporto per sostenere la programmazione tv! Così il vostro Yoda, e non solo lui, si accomoda in poltrona a godersi ben altri contenuti di altri mondi, in attesa dei ringiovanimenti a opera del protetto di zio Gianni (sempre che la Corte dei Conti e la magistratura così poco sollecita su questo tema, chissà perché (?) non si decidano a vederci finalmente chiaro). E già si immagina gli strombazzamenti di Capitan Renzassa al primo contenuto vecchio riverniciato di nuovo. Per adesso, intanto, la grande novità è data dal Musichiere, che a Yoda pare abbia almeno oltre mezzo secolo di vita. E poi la novità di Carlo Conti a Sanremo, che essendo fiorentino avrà sicuramente raccomandato Leone a Renzi, che a sua volta non farà sgarbi a Carlo Conti, eccetera; ecco come rischia di girare il fumo nella Rai rinnovata.
Da ultimo, proprio Cacciari, parlando della mediocrità di questo governo, ha rilevato l’errore madornale di nominare quattro consiglieri ineleggibili a causa delle norme appena approvate della legge Madìa: sicché, secondo lui, siamo in presenza di un governo di dilettanti, in cui una mano non sa cosa fa l’altra… “Che problema c’è – ha detto Renzi poi molto candidamente – c’è una norma (aggiunta di corsa…) che dice che i pensionati possono lavorare gratis per un solo anno”. E così si potrà pure liberare di Freccero! Il quale di rimando: “Per fare un dispetto a Renzi, non lavorerei solo gratis, ma anche in catene”.
Ecco, Yoda ve l’aveva detto: scoppieranno subito liti (tra l’altro, finché il dg non avrà pieni poteri, per le nomine si dovrà passare ancora dal cda), mentre tutti dichiarano (Freccero più di tutti, ha coperto di interviste in un solo giorno tutto l’arco della stampa italiana). Mentre lui ambisce a una Rai protagonista dei media (e quindi, conoscendo il suo movimentismo, pronta a tutto), Siddi sogna nientemeno che il Maestro Manzi, e Rita Borioni, una vita da precaria anche come segretaria di Orfini, annuncia che si occuperà dei precari. Sic! Ed entro un anno bisognerà mettere mano di nuovo al manuale Cencelli…
Bene, l’armata Branca-Leone (il termine viene proprio a fagiuolo) è pronta a dire e fare stupidaggini di ogni genere. Mentre Renzi se ne va in giro orgoglioso di vertici che secondo lui “hanno cose da dire per i prossimi trent’anni…”. Yoda comincia a esserne certo: se queste sono le premesse, una risata li seppellirà. E anche prima di quanto non si pensi.