La vera storia di A. A. Milne
A. A. Milne (Alan Alexander Milne) classe 1882, fu un grande scrittore britannico e venne ricordato soprattutto per aver dato vita alla serie di libri per bambini di Winnie the Pooh. Dietro la storia del grande successo dello scrittore e dell’orsacchiotto ghiotto di miele più famoso di tutti i tempi però, si cela una storia davvero drammatica che nel 2017 è stata riprodotta sul grande schermo dallo sceneggiatore Simon Vaughan.
Il film di Vaughan “Vi presento Christopher Robin” ha incantato milioni di spettatori e solo in Italia ha ottenuto ben 93.5 mila euro di incassi. All’interno del film la storia di A. A. Milne viene riprodotta in modo fedele ma la vita reale del poeta serba dettagli ancora più drammatici. Dopo aver trascorso l’infanzia a Londra ed essersi formato in alcuni dei college più famosi del posto tra cui la scuola di Westminster, il Trinity College e Cambridge, A. A. Milne iniziò ad appassionarsi alla scrittura e si unì come giornalista ad un giornale di umoristica inglese, poi la sua vita cambiò radicalmente quando fu costretto ad entrare nell’esercito nel corso della prima guerra mondiale.
Winnie the Pooh e il rapporto lacerato tra A. A. Milne e il figlio Christopher
Dopo i traumatici anni della guerra, A. A Milne iniziò a scrivere importanti saggi sugli orrori vissuti in guerra e poi nel 1920 nacque il suo primogenito: Christopher Robin Milne. Dopo essersi trasferito nello East Sussex insieme al figlio, nel 1925 iniziò a scrivere le storie di Winnie the Pooh, ispirandosi alle storie che raccontava al figlio ispirandosi ai suoi pupazzi di pezza preferiti. Ciò che accadde nella vita del poeta da li a poco fu devastante.
Dopo i libri per bambini, Milne non ebbe più successo, veniva ricordato solo per quelle storie e per lui diventò una vera ossessione, questo fu uno dei motivi principali per cui pian piano iniziò ad allontanarsi dal figlio che nel frattempo, crescendo, aveva sviluppato molto rancore nei confronti del padre. Lo stesso Christopher Robin aveva raccontato alla stampa quanto fosse stata complicata la sua infanzia: improvvisamente sia lui che Winnie the Pooh erano diventati un’ossessione per molti, non aveva più alcun momento di tranquillità e provava un grande senso di abbandono da parte del padre. La vita di Christopher cambiò solo quando, ormai adulto, decise di devolvere i libri del padre in beneficenza e di osservare la sua triste vicenda da una prospettiva positiva, pensando al fatto che quelle storie avessero reso felici molti bambini.