«Le notizie realizzate su questo argomento non vanno socializzate»: così riporta una mail di uno dei coordinatori dell’informazione in Vaticano in riferimento all’intervista di Papa Francesco al Tg5 ad inizio anno. Il “caos” sui media vaticani richiamati dal Santo Padre – secondo gli scoop di Dagospia e de La Verità – torna con prepotenza dopo la pubblicazione oggi sul quotidiano di Maurizio Belpietro della suddetta mail: l’esclusiva a firma Lorenzo Bertocchi mostra le poche righe dove un importante protagonista dell’informazione di Oltretevere scrive «Sul Rei è disponibile la notizia pubblicata su CEM ITA riguardante l’anticipazione dell’intervista concessa da Papa Francesco a Canale 5, che verrà trasmessa domani sera. Le notizie realizzate su questo argomento non vanno socializzate».



Sarebbe anche per questo motivo che Bergoglio si sia infuriato contro Andrea Tornielli (direttore editoriale di Vatican Media News) e Paolo Ruffini dopo le presunte “censure” avvenute sui media vaticani rispetto alle ultime iniziative mediatiche (concordate pare “autonomamente” dal Santo Padre), dall’intervista a Sportweek fino a quella di Vanity Fair e da ultimo proprio il dialogo con Federico Marchese Ragona su Canale 5 ad inizio gennaio.



LA MAIL E LO SCOOP

La mail svelata da La Verità vede nell’oggetto “Indicazioni sull’intervista Papa-Canale 5” e vi si legge per l’appunto il messaggio del coordinatore di Vatican News Alessandro De Carolis che getta una luce – se fosse confermata come ufficiale quella mail – piuttosto imbarazzante per la comunicazione della Santa Sede. In effetti di quella intervista vi sono pochissime tracce durante quella domenica 10 gennaio, se non un breve comunicato successivo al dialogo di Papa Francesco sullo speciale Tg5: «risulta alla Verità che i media vaticani si fossero trovati l’intervista del Papa un po’ tra capo e collo, in zona Cesarini, senza aver ricevuto alcuna informazione precedente, anche perché sembra che il Papa avesse attivato il contatto con Mediaset senza coadiuvarsi con i capi della sua comunicazione», spiega ancora Bertocchi oggi su La Verità.



Sui motivi della presunta “censura” calano diversi dubbi e possibili spiegazioni (politiche, diatribe interne, mala-gestione della comunicazione), ma questo è bastato comunque per convocare in Vaticano i vertici della comunicazione per capire come proseguire al meglio senza più intoppi del genere. «Seguire un Papa pirotecnico come Francesco non è facile per un giornalista, a maggior ragione con una struttura riformata come quella attuale che ha sollevato diversi malumori tra le sacre stanze», è la versione data da La Verità, ma potrebbero rientrare anche diverse altre spiegazioni che non tolgono però il “fulcro” della questione. I media vaticani che chiedono di non “diffondere”, di non “socializzare”, di non “pubblicizzare” l’intervista del loro “principale”: un caso piuttosto particolare che infatti, secondo i retroscena di diversi vaticanisti, sta facendo molto discutere Oltretevere.