L’acqua in Italia costa meno rispetto agli altri paesi d’Europa, una risorsa preziosa e da proteggere con una solida rete idrica unica e con il rinnovo delle infrastrutture che risultano in tutte le regioni essere ormai obsolete, per almeno il 60%. Queste le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, in un’intervista rlasciata al quotidiano La Stampa, nella quale ha parlato delle necessità di interventi per valorizzare un bene che è sempre più importante, ma troppo spesso non percepito purtroppo come priorità dal governo.



L’Italia è infatti uno tra i paesi del mondo che più possono contare su questa risorsa naturale, ma la mancata manutenzione e rinnovo delle strutture della rete, creano quotidianamente difficoltà e ostacoli nella distribuzione. Per questo il manager spiega che il progetto è di assoluta urgenza, poichè sono anni che si verifica una mancanza totale di investimenti nel settore, che hanno portato alla carenza di modernizzazione e a problemi conseguenti su tutta la gestione. Acea attualmente è il soggetto gestore con maggiore capienza, e potrebbe rappresentare un candidato naturale per tutto il processo di rinnovamento di cui il sistema idrico ha bisogno.



In Italia mancano interventi di manutenzione sulla rete idrica, Ad Acea: “Infrastrutture sono obsolete”

Fabrizio Palermo, Ad di Acea, prosegue nell’intervista a La Stampa, ad analizzare quali sono i problemi più gravi della rete idrica italiana. E sottolinea il fatto che la mancanza di interventi di modernizzazione e manutenzione, rischia di compromettere anche la disponibilità di un bene così prezioso. “L’Italia vive un paradosso in questo settore” dice, perchè: “l’investimento medio per abitante è di 56 euro contro i 78 del resto d’Europa”. Evidente quindi che il controllo degli impianti non è costante. Le infrastrutture sono vecchie, e il 60% di queste risulta avere più di 30 anni, mentre un quarto di esse è datato a più di 50 anni fa.



Una rete idrica unica, con una struttrura moderna e funzionale, potrebbe garantire un’ottimizzazione della distribuzione. Peccato che, come conferma anche Palermo, molti cittadini danno per scontato questa grande risorsa: “Veniamo da generazioni abituate ad avere l’acqua del rubinetto sempre disponibile”. E aggiunge “E pensare che in Italia paghiamo meno di tutti in Europa”, la tariffa infatti è la metà di quella francese e un terzo di quella tedesca. In pratica 2,1 euro rispetto ai 3,5 degli altri paesi, il che si traduce nel prezzo medio di  0,0025 centesimi al litro.