LA TRAGEDIA DI LADISPOLI E L’APPELLO DELLA FIGLIA SOFIA
«Aiuto, aprite, papà ci vuole uccidere. Salvate solo mamma, non lui»: sarebbero state queste le parole urlate da Sofia, la figlia di Silvia Antoniozzi, ai soccorritori giunti per salvare la sua famiglia dopo la follia del padre Fabrizio Angeloni. La strage di Ladispoli, alle porte di Roma, fa ancora discutere le cronache locali e nazionali per quel grido rimasto inascoltato forse da tempo dalle due donne di casa Angeloni.
Come scrivono “La Stampa” e “Il Messaggero”, la 17enne Sofia è stata accoltellata dal padre, così come la madre Silvia: la ragazza però avrebbe cercato di difendere la mamma fino al culmine dell’aggressione del 48enne, chiamando poi i soccorsi e ribadendo quelle poche agghiaccianti parole. La frase sarebbe stata sentita da un vicino che poi ha riferito tutto ai carabinieri: nel frattempo le indagini sulla strage di Ladispoli hanno portato il gip di Civitavecchia a convalidare l’arresto di Angeloni, accusato di duplice tentato omicidio aggravato. Sofia ora è ricoverata all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, non è in gravi condizioni ma è monitorata comunque costantemente: chi sta molto peggio purtroppo è la mamma, ricoverata e già operata all’ospedale San Camillo di Roma in condizioni ancora gravissime (più coltellate del marito l’hanno colpita in più organi).
STRAGE IN FAMIGLIA A LADISPOLI: L’URLO INASCOLTATO DI SOFIA
Come scrive su “La Stampa” Fabrizia Giuliani sul caso di Ladispoli, il grido di Sofia – «salvate solo mia mamma, non mio papà» sarebbe dovuto «essere ascoltato molto prima, avrebbe dovuto avere un luogo dove chiedere aiuto e ricevere protezione, avrebbe meriato un mondo all’altezza del suo coraggio».
Il coraggio di frapporsi tra sé e il padre, gesto che potrebbe – si spera – aver salvato la vita alla madre: il vicino di casa ha raccontato di recente a “Storie Italiane” gli attimi tremendi in cui ha assistito alla richiesta di aiuto della giovanissima Sofia. «Pensavamo fosse l’ennesima lite. Mi hanno svegliato le urla, erano le 7 meno un quarto circa. Uno dei condomini aveva già avvisato carabinieri e ambulanza. A un certo punto si è sentito un ‘aiutatemi’ e mia moglie ha trovato Sofia in quelle condizioni»; secondo ancora il racconto del vicino, Sofia continuava a dire ‘mamma, mamma, mamma’, ‘Fate qualcosa per lei‘. «Si preoccupava per la mamma, non per il papà. La porta era chiusa, i carabinieri hanno aperto e hanno trovato i coniugi ancora vivi», ha raccontato il vicino di casa della famiglia Angeloni. Ora la sfida più grande per Sofia sarà quella di ricordare e metabolizzare il dolore enorme di quanto visto e vissuto: «Parlate con mia zia – ha ripetuto la 17enne ai carabinieri – lei sa tutto». Sapeva delle difficili situazioni in casa, ma soprattutto della contrarietà di Angeloni nell’accettare la separazione dalla moglie Silvia: da qui però a capire che l’uomo avrebbe potuto accoltellare la donna e pure la figlia intervenuta per salvare la madre, ecco questo sembrava davvero impossibile. Eppure, disgraziatamente, è successo.