Arrestata e processata per eversione, condannata poi per calunnia, Donatella Di Rosa non ci sta e chiede la riapertura del suo processo. Lady Golpe, soprannome affibiatole dalla stampa, è stata al centro dell’attenzione mediatica nel 1993 per le sue rivelazioni – poi rivelatesi farlocche – su un presunto colpo di Stato progettato da alcuni militari (tra cui il marito Aldo Michittu, colonnello della Folgore) tra gli anni Ottanta e Novanta. L’ex modella dichiarò di aver partecipato ad alcune riunioni di alti ufficiali italiani organizzate per architettare il golpe. Lei ed il marito vennero arrestati e processati per eversione, accuse mai dimostrate, con la Di Rosa condannata a 4 anni e 4 mesi: tra i reati contestati, quello di calunnie nei confronti del comandante della Folgore Franco Monticone (che era anche suo amante, ndr). Oggi Donatella Di Rosa ha 62 anni, è malata di anoressia e pesa 37 chili.
LADY GOLPE, DONATELLA DI ROSA TORNA A PARLARE
Donatella Di Rosa non ha scontato la sua pena: la latitanza di lady Golpe è durata fino al 2015: grazie ad un controllo sul figlio, che non l’ha mai abbandonata, i carabinieri la rintracciarono e la arrestarono. Dopo due giorni di galera e un ricovero in ospedale, l’ex modella è stata agli arresti domiciliari: «Ho fatto oltre 3 anni di detenzione domiciliare, ho avuto 2 ricoveri di un mese in ospedale. Nonostante un residuo pena ridicolo non mi viene permesso di lavorare, e non posso ricevere le cure mediche-specialistiche necessarie al mio caso perché la struttura adatta non può ospitare persone in detenzione». Intervistata da Dire, la Di Rosa ha tenuto a sottolineare: «Io ho una incompatibilità certificata al 100% con il regime carcerario, eppure ora mi vogliono portare in galera». Come evidenziato da lei, ora rischia di tornare in carcere: è in corso uno sfratto esecutivo e, senza altri posti dove scontare i domiciliari, è stato disposto il carcere.
LE RICHIESTE DI DONATELLA DI ROSA
Dopo aver affermato di aver richiesto il riconteggio della pena residua – «A me risultano 7-8 mesi, ma secondo gli atti dovrebbe essere di 1 anno e 4 mesi» – lady Golpe ha messo in evidenza di essere pronta a tutto pur di non varcare le porte del carcere: Donatella Di Rosa ha intenzione di rifiutare «una vita fatta di torture, umiliazioni, pressioni e quant’altro». «Non permetterò né a un magistrato o poliziotto di uccidermi dentro una galera che non merito più: non ho più voglia di alimentarmi, peso 37 chili, e nessuno potrà obbligarmi. Perché dovrei lottare per sconfiggere l’anoressia e poi vivere così?», il messaggio choc della 62enne, che ha indirizzato una lettera all’avvocato Luca Di Carlo (noto per aver difeso Cicciolina, ndr), implorandolo di riaprire in qualche modo il processo «anche se dovessi morire domani».