“La letteratura e l’immaginario collettivo abbondano di donne guerriere, da Pentesilea, regina delle Amazzoni, alla Bradamante di Ariosto, sino alla Clorinda nella Gerusalemme liberata, per non parlare di figure storiche diventate leggendarie, come Giovanna D’Arco, ma per tutti i nati dalla metà degli anni Sessanta all’inizio degli anni Novanta una sola è, per antonomasia, la donna in uniforme: Oscar François de Jarjayes”: Silvia Stucchi omaggia, in questo modo, il personaggio più intrigante di tutti i tempi, dedicandole, per l’anniversario, un testo cucito a misura, Lady dal fiocco blu? Cinquant’anni con Oscar (Graphe.it, 2022). 



In effetti lo stile e lo stilo s’intersecano a vicenda nella ricostruzione rimemorativa di tutti gli episodi televisivi: oltre a ciò il cartoon sembra porsi in una medietà anagrafica con una rilettura culturale a mo’ di rivisitazione. Come non sovrapporre alla morte di Andrè, ad esempio, la fine del principe Andrej di Guerra e Pace o non cogitare nei personaggi animati della Rivoluzione francese il contraltare umano di Castore e Polluce e la fedelissima riproposizione della coppia omerica (Patroclo-Achille), votata agli ideali di Liberté, Égalité, Fraternité, ma sotto l’egida della kalokagathìa classica? Pensate, quest’anime evergreen trasporta nel canto il suono di voci eterne! 



Sui nostri paladini repubblicani, invece!? Il panta rei di presenze irripetibili estranee alla finitezza del tempo. Satis non est! Anime duali troppo pure per poter vivere nel compromesso di una storia dualista che, dopo l’empito eroico della prima onda rivoluzionaria, gravida di speranza per il futuro, vivrà anche e soprattutto di compromessi e speranze tradite: così, verosimilmente, se ne potrebbe riscattare l’infausto epilogo, saremmo portati a pensare! In ogni caso resta dei nostri beniamini quell’alone di mistero, che la fascinosa serie Tv cult ha saputo immortalare, da sempre e per sempre, in un’immagine floreale degna de “Le rose di Versailles”: “Una rosa è una rosa, e non sarà mai un lillà”. La nostra autrice, nota alla letteratura scientifica per i contributi su Petronio, Seneca tragico, Cassio Emina e la cucina dell’antica Roma, dall’alveo della tradizione classicista ci porge, in occasione del cinquantennale, il famoso classico dell’infanzia, ricostruendone con perizia documentaria pars storica e intreccio narratologico: la bibliografia scelta, poi, arriva a coinvolgere i più curiosi gruppi privati FB tra i fan di Lady Oscar (si segnala persino una pagina comica con meme originali oltre a rubriche, approfondimenti e curiosità storiche d’ogni risma). 



Sembra uscito fuori dalla presa della Bastiglia questo finissimo lavoro della Stucchi: ne ha le stesse caratteristiche, l’energia, soprattutto, capace di rievocare lo spirito dell’eroina e della spadaccina rivoluzionaria, sempre con un fare tucidideo e senza chiacchiere inutili e autoreferenziali. Un sublime tornare a bomba con gli occhi da bambini: insomma, un’occasione adulta per ritrovare dentro manga e anime narrazioni mai interrotte. 

Auguri, Oscar, a te e alla Lady che ha scritto per te con quell’idea di posteriorità, che certamente ti sarà riservata in futuro. Klèos meritatissimo!

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