Laetitia Casta è stata intervistata sulle colonne di “Vanity Fair”, parlando a tutto tondo di sé e facendo rivelazioni inedite sulla sua s*ssualità. L’attrice 44enne ha infatti reso noto che le prime esperienze carnali, avute in tenera età, sono state di natura omos*ssuale e l’ha affermato senza troppi giri di parole: “Non mi sono mai innamorata di una donna, ma le mie prime esperienze alla scoperta della s*ssualità sono state con una ragazza. Però, il suo oggetto del desiderio sono stati e sono gli uomini: “La vita ha voluto così, ma poteva andare diversamente. Le persone suscitano in me sentimenti ed emozioni che prescindono dal loro genere. Per esempio, quello che mi attrae di un uomo non è tanto il suo lato maschile, ma quello femminile. Non ho alcun bisogno della rappresentazione stereotipata del maschio ‘forte’, delle persone mi colpisce piuttosto la fragilità”.



Il fatto di aver avuto le prime esperienze con una ragazza, ha aggiunto Laetitia Casta “non mi crea problemi. A una certa età non si sa troppo bene che direzione prendere, è poi la vita a metterci sulla nostra strada. Ma la scelta non è così netta. Credo che in noi rimanga una certa ambivalenza”.

LAETITIA CASTA: “AMAVO AMY WINEHOUSE”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con “Vanity Fair”, Laetitia Casta ha rivelato che amava moltissimo l’artista Amy Winehouse, la quale “sfortunatamente non poteva controllare le sue ferite. A ogni modo, penso che l’essere umano non si ami. Il percorso per amarsi è sempre complicato e proprio per questo bisogna riuscire ad amare meglio gli altri. L’illusione della celebrità è pensare che, visto che siamo amati, ci ameremo di più. È l’esatto contrario”.

Amare la vita significa tuttavia anche avere la nozione della morte e Laetitia Casta, a tal proposito, ha evidenziato: “Qualche anno fa, in Corsica, una notte ho percepito di colpo l’immensità del cielo. Nello spazio di tre secondi sono stata sopraffatta dall’angoscia di non essere assolutamente niente. Ero sconvolta. Già da bambina questo mi procurava malinconia: quella coscienza così forte di essere mortale”.

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