«L’Europa deve cancellare i debiti per il Covid»: così appena cinque giorni fa il presidente dell’Europarlamento David Sassoli. Una proposta che però non trova il benestare di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea. Intervenuta in audizione al Parlamento europeo, ha evidenziato di ascoltare sempre con grande interesse le proposte dei rappresentati del Parlamento Ue e dei presidenti, ma in questo caso la risposta è netta: «Tutto ciò che va in quella direzione è contro i trattati: l’articolo 103 proibisce quel tipo di approccio e io rispetto i trattati». La francese ha poi evidenziato che «investimenti pubblici e riforme possono costruire un ponte verso una ripresa di successo e inclusiva», citando i provvedimenti mirati a medio e lungo termine, basti pensare alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione.



LAGARDE: “CANCELLARE I DEBITI VA CONTRO I TRATTATI”

No secco di Christine Lagarde alla cancellazione del debito per il Covid, dunque, con la presidente della Bce che ha poi sottolineato nel corso dell’audizione: «Il pacchetto Next Generation Ue deve diventare operativo senza indugio, le risorse aggiuntive possono dare una mano a politiche fiscali espansive», soprattutto per quanto riguarda i Paesi dell’area euro con un margine di bilancio limitato. Ma la Lagarde non è stata l’unica a bocciare la proposta del presidente dell’Europarlamento. Anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha rimarcato nel corso del suo intervento al al Welfare Italia Forum 2020: «Ho riletto l’intervista di David Sassoli: è stato un po’ enfatico ma non ha proposto la cancellazione del debito. A mio avviso il metodo migliore per cancellare il debito è ridurlo con la crescita economica, ciò che il Governo si è impegnato a fare delineando una prospettiva di finanza pubblica di medio termine ambiziosa».

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