Il rapper e produttore discografico Laioung ha accusato di essere stato aggredito fuori da un locale di Milano dai colleghi Rondodasosa, Sacky e Baby Gang. Con loro tre ci sarebbero state altre venti persone e, dal racconto che Giuseppe Bockarie Consoli (vero nome di Laioung) ha fatto sul suo profilo Instagram, sembrerebbe che tutto sia avvenuto perché “impasticcati di narcotici, hanno troppo odio nel cuore per godersi la loro vita”. Queste parole sono state scritte sotto un post con la foto dell’artista con il naso sanguinante.



Nonostante il suo account adesso risulti privato, quello che ha riportato è ormai su tutto il web: “Questo non è essere uomini, ma essere vigliacchi. Malgrado i numeri che stanno facendo, potrebbero concentrarsi sul loro successo e invece si drogano. E’ questo il futuro che vogliamo nella musica italiana? Non finisce qui… ci saranno conseguenze”. A questo post sono seguite delle stories, immediatamente riportate con diversi video su YouTube, in cui il rapper nato a Bruxelles dice: “Erano in troppi e non potevo fare niente. Rondo, se veramente ti sto sul c*zzo e hai un problema con me, facciamo un incontro uno contro uno”.



Le risposte di Sacky e Baby Gang

Sacky e Baby Gang non hanno atteso più di un giorno e hanno subito risposto alle accuse arrivate da Laioung, sempre tramite i propri profili Instagram, con due stories scritte. Il primo è stato Baby Gang, che ha fatto capire l’astio che c’è tra di loro e ha ammesso di avergli tirato addosso oggetti pericolosi: “Quando fai in giro il leone, le iene escono. Quando tiri fuori il taser dei cinesi per difenderti e ti arrivano bottiglie e sassi in faccia, quella non è infamità, quella si chiama ti sta bene. Quando hai un profilo pubblico e dopo aver fatto le storie lo fai diventare privato, quello si chiama hype“.



Poco dopo sono arrivate le parole di Sacky, che scrive esplicitamente di non volerlo nominare per non fargli un favore: “E’ la prima e ultima storia che ti dedico. Caro sbirro virtuale che non sei altro, hai dovuto infangare il mio nome solo per guadagnare qualche ora di gloria. Mi stai insultando gratuitamente, ma a me non me ne frega nulla. La mia coscienza, a differenza della tua, è limpida”. Infine, lo definisce “pettegola da social” e dice che il litigio con lui è solo una menzogna e che “non sei nemmeno all’altezza per farlo”.